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@twisterrm Va bene, apriamo le danze in grande stile con una domandona: Secondo voi, cosa voleva comunicare l'autore ai lettori con questo libro?

E metto qui la mia. Non ho un'idea precisa, ma penso che volesse comunicare due cose, partendo dall'insensatezza della vita senza scelte o senza il coraggio delle scelte, in attesa di eventi futuri propizi che possano cambiare le cose, esattamente nel modo in cui Drogo non sceglie mai veramente di andarsene da un luogo che sembra tenerlo bloccato in una prigione senza catene, e in contrapposizione l'idea che una vita abitudinaria, statica e senza gloria, possa essere comunque una vita degna di essere vissuta, fino alla fine, tra piccole cose, poche persone amiche, routine marziali familiari e un luogo che nonostante tutto diventa casa.

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@twisterrm (metto qui degli appunti mentre leggevo il libro che in parte rispondono, perchè ho il fantastico superpotere di dimenticarmi i libri letti dopo 1 giorno dalla lettura )

È come se Buzzati avesse rovesciato la teoria del piacere leopardiana per poi schiantarla addosso a tuttə, a chi legge e al romanzo stesso: il tempo una volta trascorso tra attesa e fantasticazioni fini a se stesse non è piacevole ma una condanna ad una vita infelice.

È sorprendente quanto intrattiene un racconto che per tutta la sua durata resta sospeso in un'attesa via via sempre più deprimente, anzi arrivando a dire che bisogna rassegnarsi, perchè le cose sono così: Drogo è il naturale protagonista destinato per affinità ad un luogo del genere. Ho anche apprezzato alcuni elementi tragicomici (su tutti il falsoallarme di un'invasione) ma meno il finale (a mio avviso dello stesso tono): sbrigativo a congendarsi da Drogo facendogli …

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@twisterrm allora, premetto che a un certo punto l'ho dovuto mollare per un paio di giorni perché Drogo mi innervosiva, la sua passività esasperante era diventata claustrofobica. Detto questo lui, secondo me, è un non-personaggio, sospeso in un non-tempo, totalmente succube del ritmico fluire di un non-luogo. Un uomo banale, piccolo e che non sa alzare la testa in nessun momento, lascia che la vita gli fluisca addosso e d'improvviso si ritrova vecchio senza aver concluso nulla. Trovo che sia una grossa critica sociale verso quelle ideologie che in generale portano a non fare nulla perché tanto nulla serve a cambiare le cose. Nemmeno l'ingiustizia riesce a fargli scrollare di dosso la passività, la vede, la riconosce, ne soffre, ciononostante la manda giù, incapace di imporre la sua personale scelta. Quello che traspare leggendo è che nei casi come quelli di Drogo, ciò che succede è l'abbandono ad una vita …

Drogo è un personaggio brutto, uno di quelli che mentre leggi un libro con più storie vuoi scrollarti di dosso presto, un riempitivo. Ecco, di un riempitivo è stato fatto un personaggio, lui non è niente, come niente arriva e come niente se ne va, senza aver compiuto nulla di notabile, senza che sia conosciuto o ricordato neanche quando dopo una vita di caserma e nonostante sia un graduato viene preso per il culo dai giovani che vanno in guerra a "morire da eroi", invidia anche il gesto stupido di Angustina che muore assiderato solo perché il momento era propizio a fare una fine degna. È tanto inutile che Buzzati gli fa saltare 25 anni di vita con una pagina a dimostrazione del fatto che vive in uno stato di stasi, attesa, del tutto trascinato dalla vita e dal tempo.

@twisterrm alla fine a me ha fatto compassione e pena. Vedersi la vita scorrere tra le dita senza voler o poter far nulla, con speranza passeggere che svaniscono sistematicamente aumentando l'apatia e la rassegnazione. La continua ricerca di un obbiettivo, di una fine grandiosa nell'attesa di un esercito nemico che non arriva mai se non quando è troppo tardi. Certamente un personaggio deprimente, mai soddisfatto, inconcludente e a tratti cinico, costretto a giocare un ruolo imposto (e in parte voluto e accettato). Mi ha colpito il momento in cui, tornando dalla città incontra un giovane ufficiale diretto alla fortezza, e si rende conto in quel momento, ricordando il suo arrivo, di tutto il peso degli anni, il ribaltarsi dei ruoli, la consapevolezza di essere diventato quello che non avrebbe mai voluto ("massimo quattro mesi" si diceva). Lo schiaffo in faccia dato dal tempo, che da giovane credeva infinito, fino a …

@twisterrm Arrivo veloce come Drogo nel mio commento, mi sembra giusto così. Non so dire se il libro mi è piaciuto oppure no. Questa per me è una rilettura, la prima volta lo lessi lo scorso anno e mi piacque. Riletto ora mi ha lasciato un retrogusto sgradevole. Forse dipende dal periodo che sto attraversando, e leggere di una continua sospensione in attesa di qualcosa di indefinito, qualcosa che non accadrà mai, una vita che scorre scivolando tra le dita, insomma non mi risuona bene ora come ora. Non lascia scampo, è pura inazione e inettitudine, ma senza il giudizio e lo sprone a scuotersi, a fare. L'inevitabilità di una vita inutile. In tutto questo non si salva nulla, e anche se ci si agita per fare, per trovare uno scopo, finisce in niente. Come gli appostamenti, vani e inconcludenti. Però Drogo come nome stupendo!

Content warning Citazioni che mi sono piaciute

@twisterrm Bello, non l'avevo mai letto. Mi piace come ha descritto la vita monotona e noiosa alla Fortezza in attesa di un attacco che sembra non arrivare mai. Come poi alla fine il tempo passa per tutti anche per il giovane Drogo che alla fine giovane non sarà più e, proprio nel momento clou della sua vita, come una beffa del destino, dovrà andare via perchè vecchio e malato. Si sente l'atmosfera opprimente e claustrofobica della Fortezza, e il senso di isolamento e disperazione che pervade i personaggi. Il romanzo tratta temi universali come la solitudine, l'attesa, la delusione e la morte ma lo fa in una maniera che personalmente mi hanno coinvolto non poco. In certi punti, ahimè, mi ci sono anche ritrovato, tanto da empatizzare un po' con il protagonista perchè certe volte mi sono fermato a riflettere come nella vita a volte ci si trovi ad attraversare …

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Content warning non svelo chissà che cosa ma mai si sà