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finished reading Happycratie by Eva Illouz

Eva Illouz, Edgar Cabanas: Happycratie (Paperback, French language, 2018, Premier Parallèle) 4 stars

Le livre événement qui s'attaque de front à l'essor de l'industrie du bonheur et du …

Il pensiero positivo e le frasi motivazionali mi sono risultati sempre deprimenti e irritanti a livello epidermico, intuendone la fastidiosa base ideologica, che è più strutturata e radicata di quanto immaginassi.

finished reading I dannati della terra by Frantz Fanon (Piccola biblioteca Einaudi)

Frantz Fanon: I dannati della terra (Paperback, italiano language, 2007, Einaudi) 3 stars

Nel libro prendeva corpo la straordinaria tensione tra l’urgenza di offrire una prospettiva politica alle …

Sarà un po' che il libro è stato scritto in un'altra epoca, che è è un po' ripetitivo e che non si capusce bene come sono organizzati i contenuti e ci ho messo un bel po' a finirlo. Non che mi sia dispiaciuto. La mia parte preferita la conclusione, in cui gli autori invitano il Terzo Mondo indipendente a non voler seguire l'esempio dell'Europa. Una ex colonia l'ha fatto, gli Stati Uniti, e hanno sviluppato le tare, le malattie e la disumanità europee in modo disastroso.

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Happycracy

di Eva Illouz e Edgar Cabanas

Sulla scia del libro di Davies, una critica radicale all'industria della felicità. Racconta della diffusione di psicologia positiva, coaching e self-help nella società neoliberale. Mostra come la retorica della felicità abbia assunto oggi aspetti ideologici e sia funzionale a schiacciare i conflitti sociali sulla responsabilità dell'individuo, che tende ad attribuirsi successi e fallimenti e a credere di essere artefice unico del proprio destino. Smaschera il ruolo di pratiche come la Mindfulness, la retorica dell'empowerment, della fioritura personale e delle terapie che mettono l'individuo in una condizione perpetua di dipendenza dai professionisti della salute mentale. Confuta la suddivisione delle emozioni in positive e negative mostrandone ambivalenza e contraddittorietà (esempio: la rabbia porta distruttività ma è il motore del cambiamento sociale). La felicità non è in antitesi con l'infelicità, perché è proprio la sua ricerca perpetua a creare una situazione permanente di insoddisfazione.

Ivan Illich: Per una storia dei bisogni (Mondadori) 4 stars

Ivan Illich fu un pensatore mai banale e spesso profetico. Le sue analisi sulla scuola, …

Inascoltato

4 stars

Il punto non è tanto trovare una soluzione industriale, tecnica, che renda i i nostri consumi di energia, velocità, merci, ecc. sostenibili a livello ambientale. Il punto è che oltre un livello critico (abnormemente surclassato rispetto a quando il libro è stato pubblicato) questi consumi sono dannosi a tutti i livelli. Non c'è bisogno di renderli sostenibili se non li riportiamo nello stretto intervallo che sta tra "l'abbastanza e il troppo".