(in italiano, poi magari lo importo)
Reviews and Comments
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d10c4n3 reviewed Pedagogia Hacker by Carlo Milani
d10c4n3 reviewed Dynamite! by Louis Adamic
Tifiamo rivolta...
4 stars
...ma senza la fastidiosissima agiografia e retorica che sviliscono la classe operaia e i movimenti rivoluzionari. Molto uili le note, la prefazione e le appendici. Tra l'altro ho imparato che underdog non significa svantaggiato che vince contro i pronostici, ma reietto, svantaggiato che perde come da pronostico.
d10c4n3 reviewed Il tempo della decrescita by Serge Latouche
d10c4n3 reviewed La scienza dell’incredibile by Massimo Polidoro
Anche le credenze hanno fatto cose buone
4 stars
La credulità spiegata come vantaggio evolutivo. (E altre osservazioni. Ad esempio, mi ha fatto riflettere che ci si prendono insultie silenziamenti e blocchi anche nell'esporre i fatti o le idee, se minano le convinzioni su cui le altre persone hanno costruito parte della propria identità.)
Convincente, ma...
4 stars
Una critica molto convincente al determinismo biologico e all’idea che l'organizzazione del vivente sia guidata da principi prestabiliti.
Il caso gioca un ruolo fondamentale nel comportamento cellulare. Le cellule non seguono un piano predefinito, ma agiscono in modo casuale e solo in un secondo momento vengono selezionate in base alla loro funzionalità nell’organismo.
Nessuna auro-organizzazione, l’ordine emerge ex post, attraverso selezione e interazioni casuali.
Non esiste un programma genetico che dirige l’organismo dall'alto; piuttosto, il funzionamento biologico è il risultato di processi locali e stocastici.
La biologia non è governata da leggi fisse e prevedibili.
Forse la sua teoria non è ancora supportata da sufficienti evidenze sperimentali, forse il testo è un po' difficile complesso per chi non ha familiarità con la biologia e la filosofia della scienza.
Ma: a un certo punto dice che la proprità essenziale del vivente sia il suo carattere aleatorio e questo sarebbe il substrato …
Una critica molto convincente al determinismo biologico e all’idea che l'organizzazione del vivente sia guidata da principi prestabiliti.
Il caso gioca un ruolo fondamentale nel comportamento cellulare. Le cellule non seguono un piano predefinito, ma agiscono in modo casuale e solo in un secondo momento vengono selezionate in base alla loro funzionalità nell’organismo.
Nessuna auro-organizzazione, l’ordine emerge ex post, attraverso selezione e interazioni casuali.
Non esiste un programma genetico che dirige l’organismo dall'alto; piuttosto, il funzionamento biologico è il risultato di processi locali e stocastici.
La biologia non è governata da leggi fisse e prevedibili.
Forse la sua teoria non è ancora supportata da sufficienti evidenze sperimentali, forse il testo è un po' difficile complesso per chi non ha familiarità con la biologia e la filosofia della scienza.
Ma: a un certo punto dice che la proprità essenziale del vivente sia il suo carattere aleatorio e questo sarebbe il substrato della nostra libertà. Bello, ma proprio non capisco il nesso tra caso e libertà. Comunque bello.
d10c4n3 reviewed La vita inaspettata by Telmo Pievani
Nessun disegno
4 stars
La traiettoria della vita, l'evoluzione, non segue alcun disegno preordinato e questo fatto è dimostrato con un'argomentazione è solida e documentata, che intreccia filosofia della scienza, biologia evolutiva. Tutto molto comprensibile, grazie a una notevolecapacità divulgativa do Pievani.
Come accade a David Graeber, anche a Pievani viene mossa l'accusa di selezionare i dati per sostenere la sua tesi. Io penso che invece ogni interpretazione scientifica è, per sua natura, una costruzione basata sulle migliori evidenze disponibili. Pievani non distorce, ma mette in luce un aspetto fondamentale della scienza evolutiva contemporanea: l'assenza di un destino scritto appositamente per l’uomo. Particolarmente sensata e attuale la riflessione sulle implicazioni etiche e politiche di questa evidenza.
d10c4n3 reviewed La caduta di un impero by Carlo Sama
Tutta colpa di Gardini, anzi, no....
3 stars
La versione dei fatti di Sana è plausibile. Certo è che di tutti i personaggi, non c'è n'è uno che risulti simpatico. Spolier: il colpevole è Mediobanca.
d10c4n3 reviewed L'uomo nell'alto castello by Philip K. Dick
d10c4n3 started reading L'uomo nell'alto castello by Philip K. Dick
d10c4n3 reviewed Il complotto contro l'America by Philip Roth
d10c4n3 reviewed Le intermittenze della morte by José Saramago (Universale economica)
la morte, con profonda leggerezza
4 stars
Se ci pensate bene, se le persone non morissero, le conseguenze sarebbero terribili. Saramago mostra le reazioni che potrebbero avere le istituzioni, lo stato, la Chiesa, ecc. Questa parte, di critica sociale, sarcastica ma leggera, è quella che mi è piaciuta di più. Quando poi la morte decide di riprendere le attività, c'è una novità: avviserà le persone una settimana prima, e questo comporta nuovi dilemmi. Nella seconda parte, la morte è personificata in una bella donna che ha una relazione con un violoncellista solitario, e il libro prende una svolta intima e poetica.
Bello il tema (anche se ho preferito l'approccio scientifico sulle conseguenze dell'immortalità come le aveva affrontate Ronconi con il suo Infinities – il libro da cui ha tratto lo spettacolo non l'ho letto) ed eccellente la prosa. Generalmente non sono incline a tanta densità e ai periodi lunghi, ma questo stile unico (anche con l'uso non …
Se ci pensate bene, se le persone non morissero, le conseguenze sarebbero terribili. Saramago mostra le reazioni che potrebbero avere le istituzioni, lo stato, la Chiesa, ecc. Questa parte, di critica sociale, sarcastica ma leggera, è quella che mi è piaciuta di più. Quando poi la morte decide di riprendere le attività, c'è una novità: avviserà le persone una settimana prima, e questo comporta nuovi dilemmi. Nella seconda parte, la morte è personificata in una bella donna che ha una relazione con un violoncellista solitario, e il libro prende una svolta intima e poetica.
Bello il tema (anche se ho preferito l'approccio scientifico sulle conseguenze dell'immortalità come le aveva affrontate Ronconi con il suo Infinities – il libro da cui ha tratto lo spettacolo non l'ho letto) ed eccellente la prosa. Generalmente non sono incline a tanta densità e ai periodi lunghi, ma questo stile unico (anche con l'uso non convenzionale della punteggiatura, dialoghi integrati come fa anche McCormack, e la voce narrante intrusiva che interviene a rompere la quarta parete) è parte fondamentale della bellezza di questo testo.
d10c4n3 reviewed Chip War by Chris Miller
La Cina vuole Taiwan, ma l'interdipendenza globale...
4 stars
Miller racconta in modo chiaro come i semiconduttori abbiano plasmato l’economia e la geopolitica globale. Attraverso le grandi rivalità dell’industria: dal confronto Giappone-USA degli anni Ottanta alla sfida odierna tra Stati Uniti e Cina, evidenziando il ruolo cruciale della tecnologia nei rapporti di forza internazionali. Analizza il fallimento sovietico nella microelettronica, un tema che aiuta a comprendere il divario tecnologico emerso durante la Guerra Fredda. Inoltre, esplora il legame tra semiconduttori e sicurezza nazionale, dimostrando come il settore, pur essendo meno dipendente dalla difesa rispetto al passato, mantenga un ruolo strategico.
d10c4n3 reviewed Le tre stigmate di Palmer Eldritch by Philip K. Dick (Oscar moderni. Cult)
Forse dio è solo uno squallido e perfido spacciatore di vita eterna.
5 stars
Una guerra tra imprenditori in una società che adora oggetti di plastica con venerazione religiosa, che sopravvive grazie alla droga, mentre realtà e allucinazioni si compenetrano e nascono sospetti e interpretazioni mistiche di tutto quanto... Forse dio è solo uno squallido e perfido spacciatore di vita eterna. Non si sa, finale aperto. Da leggere.

Debito by David Graeber (La cultura, #770)
“Debito” è il racconto di 5000 anni di rapporti di forza, disuguaglianze e mutamenti politici letti attraverso la lente dei …