Hyperpop esplora il potenziale sovversivo del simulacro. Contro la retorica dell'autenticità, ormai pienamente assorbita allo stadio attuale del capitalismo, il genere estremizza l'artificiosità facendo emergere aspetti grotteschi della contemporaneità. Non più mitizzazione musicale del passato (come l'indie anni '10 che si rifà alle sonorità anni '80), ma sperimentazione sonora nel presente in un'ottica di riappropriazione del futuro. Ma la stessa autrice si rende conto che anche lo stesso Hyperpop è stato a sua volta assorbito e devitalizzato, al punto che viene da chiedersi se questo potenziale sovversivo esista veramente. Non c'è in realtà flusso musicale che non possa essere monetizzato dalle piattaforme. Il tentativo di prendere le distanze da Fisher finisce paradossalmente per rafforzare la sua tesi.
La macchina desiderante replied to La macchina desiderante's status
Allo stadio attuale il capitalismo non usa più l'eteronormatività e la macchina binaria nello stesso modo in cui le usava negli anni '70. Ci sono tanti esempi di imprenditori miliardari non-maschi, non-etero, non-cis, non-bianchi. Guardate a chi ha fatto la storia dei GAFAM: Zuckemberg, Bezos o Gates non sono certo incarnazioni di quella mascolinità virile che l'uso sperimentale di auto-tune e fotoritocco si suppone debba far esplodere. Oggi i governi di destra usano la transessualità come spauracchio per creare un'alterità, un Loro opposto ad un Noi, dando l'illusione di un senso di unitarietà e distogliendo l'attenzione dagli aspetti economici. Ma non c'è nessun motivo per cui la non-eteronormatività dovrebbe risultare un'intralcio alla produttività o alla monetizzazione. A mostrarlo sono proprio SOPHIE e tutti gli altri artisti hyperpop.
Non esiste, finché si è vivi, una condizione permanente di dissoluzione dell'Io, come nel brano Immaterial di SOPHIE. Si può avvertire temporaneamente che …
Allo stadio attuale il capitalismo non usa più l'eteronormatività e la macchina binaria nello stesso modo in cui le usava negli anni '70. Ci sono tanti esempi di imprenditori miliardari non-maschi, non-etero, non-cis, non-bianchi. Guardate a chi ha fatto la storia dei GAFAM: Zuckemberg, Bezos o Gates non sono certo incarnazioni di quella mascolinità virile che l'uso sperimentale di auto-tune e fotoritocco si suppone debba far esplodere. Oggi i governi di destra usano la transessualità come spauracchio per creare un'alterità, un Loro opposto ad un Noi, dando l'illusione di un senso di unitarietà e distogliendo l'attenzione dagli aspetti economici. Ma non c'è nessun motivo per cui la non-eteronormatività dovrebbe risultare un'intralcio alla produttività o alla monetizzazione. A mostrarlo sono proprio SOPHIE e tutti gli altri artisti hyperpop.
Non esiste, finché si è vivi, una condizione permanente di dissoluzione dell'Io, come nel brano Immaterial di SOPHIE. Si può avvertire temporaneamente che c'è qualcosa aldilà dell'assetto sociale e delle stratificazioni molari, ma non c'è modo di raggiungere questo qualcosa (il Corpo senza Organi) e abitarlo permanentemente. Posso avere l'illusione di essere "anyone that I want" solo in uno spazio come internet, che però presuppone tutta una serie di identità fisse (chi paga la connessione? chi mantiene attive le infrastrutture e le piattaforme?). Alla fine, in qualche modo, una soggettività emerge (o riemerge) sempre.
La macchina desiderante replied to La macchina desiderante's status
Ma c'è veramente bisogno di auto-tune usato all'estremo per fare esplodere gli stereotipi di genere associati alla vocalità? Non è facile trovare tanti casi (ad esempio proprio nell'indie anni '10) di vocalità non conformi allo stereotipo maschile (voce potente e virile) che sono entrate nella storia proprio grazie alla loro non-conformità agli stereotipi di genere?
d10c4n3 replied to La macchina desiderante's status
@lamacchinadesiderante@mastodon.lamacchinadesiderante.org diciamo perchè è un po' tardi, la prossima volta che parleremo di hyperpop sarà già revival