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Yanis Varoufakis: Tecnofeudalesimo. (Paperback, Italiano language, La nave di Teseo)

Che fine ha fatto il capitalismo? Quasi nessuno se n’è accorto, ma il sistema economico …

Attento a cosa desideri.

Sognavo che il capitalismo potesse estinguersi da sé, senza il bisogno di rivoluzioni cruente, e non mi ero accorto che è già successo, ed è pure peggio. In questa fase, i capitalisti, con tutto lo sfruttamento e le ingiustizie che ne derivano, ci sono ancora, e quindi non si può parlare di un superamento completo. Solo che i capitalisti che un tempo occupavano le posizioni di vertice sono ora costretti, per raggiungere i clienti, a diventare vassalli delle Big Tech che hanno sostituito il mercato, avendo il potere di decidere le relazioni tra venditori e acquirenti. Queste stesse Big Tech che si nutrono dei contenuti generati dagli utenti, i quali, trasformati in novelli servi della gleba, si dedicano gratuitamente a questa attività, ricevendo in cambio algoritmi che li istruiscono su come farlo sempre meglio. L'esposizione dei fatti di Varoufakis mi pare non faccia una piega.

Antonio Santangelo, Alberto Sissa, Maurizio Borghi: Critica di ChatGPT (Italiano language, Elèuthera)

Demistificare e porre le domande giuste sono i due obiettivi di questa critica sistematica e …

Demistificare l'hype e fare le domande giuste...

... Che non riguardano utopistici e distopico scenari futuri ma cosa si intende per intelligenza artificiale? Qual è il suo impatto sulla vita delle persone? Come dovrebbe essere normato il settore?

Stephan J. Guyenet: The hungry brain (2017)

"From an obesity and neuroscience researcher with a knack for engaging, humorous storytelling, The Hungry …

Mi avevano detto che qui avrei trovato le prov scientifiche della presunta tendenza innata dell'uomo all'accumulo di ricchezza, (ma non era vero)

Interessante e informato nella ricerca, (seppure le conclusioni sono piuttosto note), mi ha fatto impressione per le sperimentazioni sugli animali, tipo parasimbiosi... Non ero tanto interessato all'argomento, ho letto il libro perché mi era stato citato come la base scientifica di un presunto carattere innato dell'uomo all'accumulo di beni. In realtà non c'è traccia nel libro di nessuna teoria del genere, anzi, la tendenza del cervello è quella di preferire un dolcetto subito che due tra un quarto d'ora.

Stephan J. Guyenet: The hungry brain (2017)

"From an obesity and neuroscience researcher with a knack for engaging, humorous storytelling, The Hungry …

La bilancia impedenziometrica dice che ho il 21% di grasso viscerale e non mi darà semaforo verde fino a che non scendo al 16-17% quindi ho deciso di leggere il libro per affrontare il pranzo di pasqua.

Sensato e convincente

La tesi di fondo è che il patriarcato non sia un fenomeno inevitabile, ma il risultato di specifiche contingenze ecologiche, socio-economiche e culturali. La ricerca è piuttosto dettagliata e mette in discussione le narrazioni tradizionali sulla storia delle donne e delle strutture di potere. Come sempre succede in questi casi, ci sono critiche che affermano che l'argomento sia trattato in modo troppo teorico, senza sufficienti esempi concreti o casi studio, e che sia ideologicamente orientato, ecc. Il testo è del 2013 e qualcosa di sicuro è stato smentito da ricerche successive (ad esempio, gli studi sul DNA dimostrano che l'affermazione che gli Etruschi fossero immigrati, come riportato da Erodoto, sia falsa). Ammettendo pure la consistenza delle controversie di alcune affermazioni, in generale, il testo propone una riflessione importante sulle questioni di genere e sulle origini delle disuguaglianze, che rimane valida, qualsiasi soluzione di tali controversie dovesse essere un giorno dimostrata.