Reviews and Comments

Carino, ma non eccezionale. Un po' ripetitiva la parte centrale, troppo breve quella finale, tirata via in fretta.

Ho bisogno di una lettura leggera.

Un libro potentissimo, pesante, faticoso, doloroso, indispensabile, scritto in modo scorrevole e fa venire voglia di ascoltare il podcast. Mi è dispiaciuto solo che si affronti poco, a maggior ragione nella bella traduzione "critica" italiana, il ruolo della religione cattolica.

Via via che il testo prosegue è sempre più immenso.

Una riflessione a mezz'aria: nel libro è descritto molto bene il muro che separa chi sa di avere sempre dalla sua il privilegio di essere al sicuro, e chi sa di essere sempre in pericolo. È un muro intersezionale. Trovarsi seduti sopra il muro e respirare l'aria che tira dall'altra parte può essere travolgente, in entrambe le direzioni.. E io ho le narici piene di caduta verso il pericolo.

Dolorosissimo.

C'è la provincia, la fuga dalla provincia, essere sfigatə ma avere chi ti vuole bene, tenersi dentro segreti più grandi di te per troppo tempo, i corpi delle ragazze e dei ragazzi. Fare musica. Non mangiare animali.

Mi è piaciuto moltissimo! I protagonisti hanno la mia età attuale, c'è musica a pacchi, adolescenza perduta. Ci ho trovato tanti legami con Cuore nero.

La seconda parte mi è piaciuta di più, ma preferisco di molto bell hooks. Fatto sta che non mi era chiaro da subito che il libro è una raccolta di saggi, quindi tende a essere un po' incoerente e ripetitivo.

Questo libro mi fa godere, è pieno di pulsione sessuale adolescenziale, per me è il periodo della vita che rimarrà per sempre irrisolto proprio per il desiderio bruciante delle stesse sensazioni di libertà e intimità con i corpi della altrə che non ho mai avute. Mi dà alla testa che l'unica canzone citata sia L'amour toujours, e i versi non citati sono gli stessi che rimbombavano di più nel cervello "I just don't care what you've done in your life" a me e non solo a me. Ma anche il resto della musica è un tutt'uno con la vibrazione dei corpi seminudi di queste ragazze, prigioniere eppure libere. Chi non ha più immaginazione è già nella tomba.

Veramente una accozzaglia di solipsismo bianco.

Ho pianto almeno 30 volte durante la lettura.

Non ho ancora finito di leggere, ma questo libro è veramente molto intenso, gonfio di purezza, liberatorio per come ad ogni pagina si smonta qualcosa di rotto per farne altro. La costruzione della cronologia alternata tra passato e presente, che ormai è un tratto distintivo di tanta narrativa, è molto raffinata. A tratti ho pensato che sia più sincero sulla montagna questo romanzo di tanto Cognetti.

L'ho preso in prestito dalla biblioteca perché me ne ha parlato lo zio di partner.

Ho visto Oliva Denaro nella trasposizione teatrale, ma è il primo libro di Viola Ardone che leggo.