lorcon rated La vita agra: 5 stars

La vita agra by Luciano Bianciardi
"La vita agra" segnò per Luciano Bianciardi il momento dell'autentico successo, un successo che non tardò a fare entrare in …
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"La vita agra" segnò per Luciano Bianciardi il momento dell'autentico successo, un successo che non tardò a fare entrare in …
"La vita agra" segnò per Luciano Bianciardi il momento dell'autentico successo, un successo che non tardò a fare entrare in …
Though it lasted for only six tense days in June, the 1967 Arab-Israeli war never …
Mi sono avvicinato al libro con certi pregiudizi sull'autore, ex ambasciatore Israeliano negli USA nominato da un governo Netanyahu negli anni 00 e politico di area centrista negli anni successivi. Detto ciò la postura analitica assunta dall'autore tiene. Il libro ha una corposa appendice bibliografica in inglese, arabo, ebraico e russo ed è stato realizzato con decine di interviste, orali e scritte, a membri dei diversi stati in lotta tra la fine degli anni '90 e 'inizio degli anni 00. L'idea centrale del libro è che la causa profonda della guerra del '67 non sia stata nè nella volontà strombazzata da Nasser di distruggere Israele nè volontà espansioniste del governo Eshkol, la cui politica andava in tutta altra direzione, ma sia stata l'intreccio di diversi fattori:
Mi sono avvicinato al libro con certi pregiudizi sull'autore, ex ambasciatore Israeliano negli USA nominato da un governo Netanyahu negli anni 00 e politico di area centrista negli anni successivi. Detto ciò la postura analitica assunta dall'autore tiene. Il libro ha una corposa appendice bibliografica in inglese, arabo, ebraico e russo ed è stato realizzato con decine di interviste, orali e scritte, a membri dei diversi stati in lotta tra la fine degli anni '90 e 'inizio degli anni 00. L'idea centrale del libro è che la causa profonda della guerra del '67 non sia stata nè nella volontà strombazzata da Nasser di distruggere Israele nè volontà espansioniste del governo Eshkol, la cui politica andava in tutta altra direzione, ma sia stata l'intreccio di diversi fattori:
Ecco, su questo ultimo punto secondo me emerge il bias dell'autore che prende in considerazione solo la disastrosa operazione di rappresaglia condotta a Samu' ed elide dal discorso lo stillicidio di operazioni di più piccola scala portate avanti negli anni precedenti. Insomma: i conflitti vanno analizzati nel loro contesto e non in base a grandi narrazioni. L'analisi del complesso gioco diplomatico e militare è comunque reso benissimo senza andare nei tecnicismi dei libri di storia più puramente militare, interessanti per nerd e addetti ai lavori. Interessante l'analisi del day-after del conflitto in cui si mostra chiaramente come il governo Israeliano non avesse un piano di sorta per i territori conquistati, se non barattarli in cambio di trattati di pace con i vicini, tesi per il cui approfondimento rimanderei a un saggista come Gorenberg in "The accidental empire" (bello ma non esattamente di agile lettura) e ai capitoli iniziali di "The Yom Kippur War" di Rabinovich (bello e di agile lettura); nel mentre negli USA si facevano piani grandiosi per proporre una pax americana... non capendo nulla della situazione. Sottolineo che è interessante e non banale il tratteggio psicologico dei vari leader (e si ammette tranquillamente che Dayan continua a rimanere un mistero a tratti insondabile). In definitiva una ricostruzione di alto livello, anche se con alcuni bias, del conflitto che ha veramente ridato forma al Medio Oriente, segnando il tramonto definitivo del nazionalismo pan-arabo, che lascerà il campo al nazionalismo palestinese propriamente detto e successivamente all'islamismo, lo stringersi delle relazioni israelo-statunitensi e la sussunzione definitiva di un conflitto regionale nel conflitto globale della Guerra Fredda. Se uno si aspetta la presenza di elementi di classe nel libro può continuare ad attendere: l'autore è un liberale e a certe cose non è avvezzo. Ma è un liberale intelligente e quindi va studiato.
Michael B. Oren: Six days of war (2003, Ballantine Books)
Though it lasted for only six tense days in June, the 1967 Arab-Israeli war never really ended. Every crisis that …
Michael B. Oren: Six days of war (2003, Ballantine Books)
Though it lasted for only six tense days in June, the 1967 Arab-Israeli war never really ended. Every crisis that …
Troppo assoluto per accettare compromessi, troppo intransigente per accontentarsi di consolazioni, troppo impregnato di solidarietà per cercare giustificazioni nella scrittura, …
Troppo assoluto per accettare compromessi, troppo intransigente per accontentarsi di consolazioni, troppo impregnato di solidarietà per cercare giustificazioni nella scrittura, …
Opera in 4 volumi, di cui 3 pubblicati ad Agosto 2025, traduzione, ottima, dal testo originale. Un lavoro editoriale di pregio per la riedizione dell'autobiografia di uno delle figure più eminenti della storia dell'anarchismo. Nell'autobiografia di Goldman non vi è differenza tra il personale e il politico e in questo sta la dimensione etica dell'autrice. Dai rapporti con i genitori alle relazioni della vita adulta, la ricerca continua della libertà, la critica alla famiglia e a tutte le relazioni sociali, l'essere presente da protagonista nelle lotte dei lavoratori e dei disoccupati, la lotta per il controllo delle nascite e per la libertà di parola, l'antimilitarismo, la costruzioni di reti internazionaliste. E oltre a questo il libro è uno spaccato del radicalismo statunitense di fine ottocento e inizio novecento tale è la quantità di figure con cui Goldman ha intergito. Una vita che ha attraversato a barra dritta i decenni a …
Opera in 4 volumi, di cui 3 pubblicati ad Agosto 2025, traduzione, ottima, dal testo originale. Un lavoro editoriale di pregio per la riedizione dell'autobiografia di uno delle figure più eminenti della storia dell'anarchismo. Nell'autobiografia di Goldman non vi è differenza tra il personale e il politico e in questo sta la dimensione etica dell'autrice. Dai rapporti con i genitori alle relazioni della vita adulta, la ricerca continua della libertà, la critica alla famiglia e a tutte le relazioni sociali, l'essere presente da protagonista nelle lotte dei lavoratori e dei disoccupati, la lotta per il controllo delle nascite e per la libertà di parola, l'antimilitarismo, la costruzioni di reti internazionaliste. E oltre a questo il libro è uno spaccato del radicalismo statunitense di fine ottocento e inizio novecento tale è la quantità di figure con cui Goldman ha intergito. Una vita che ha attraversato a barra dritta i decenni a cavallo tra otto e novecento.
Romanzo affascinante che esplora per temi come l'identità, l'appartenenza e la critica sociale. I personaggi sono complessi, veri. ome Shevek, affrontano dilemmi morali e relazioni umane autentiche, la storia sul piano emotivo è intensa. Lo stile è lirico e evocativo, il testo ricco di speculazioni filosofiche su tempo e spazio che sottolineano la relatività delle esperienze umane. La trama è comunque quella di un romanzo avvincente, con colpi di scena e sviluppi inaspettati e tutto. La rappresentazione di Anarres come una società basata su autogestione e solidarietà offre una visione di un'alternativa anarchica alle strutture di potere è onesta, critica, riflessiva e seppure sceglie chiaramente una parte, non scade mai nella propaganda e pone più domande di quanto non offra risposte.
Premettiamo il necessario: se già conoscete e apprezzate Joe Lansdale il libro si fa leggere volentieri e si fanno anche delle buone risate per le battute dei due protagonisti e la caratterizzazione dei personaggi. Ma leggendolo si nota che ha molto meno mordente di altri libri della fortuna serie sui due scapestrati investigatori texani, penso sopratutto a un Mucho Mojo o il Mambo degli Orsi, anzi sembra quasi che l'autore ci tenga a tutti i costi ad allungare il brodo tra improbabili deus ex machina che irrompono in scena e passaggi a mio giudizio forzati. Nota positiva sulla traduzione: il traduttore ha smesso di confodere i fucili ad azionamento a pompa con le doppiette a canna basculante come ha fatto in tutti gli altri romanzi, causando immancabilmente un attacco di nervi alla copia del De Florentiis* che ho in libreria. Ci sono voluti appena 15 anni. Bravo.
Insomma: se non …
Premettiamo il necessario: se già conoscete e apprezzate Joe Lansdale il libro si fa leggere volentieri e si fanno anche delle buone risate per le battute dei due protagonisti e la caratterizzazione dei personaggi. Ma leggendolo si nota che ha molto meno mordente di altri libri della fortuna serie sui due scapestrati investigatori texani, penso sopratutto a un Mucho Mojo o il Mambo degli Orsi, anzi sembra quasi che l'autore ci tenga a tutti i costi ad allungare il brodo tra improbabili deus ex machina che irrompono in scena e passaggi a mio giudizio forzati. Nota positiva sulla traduzione: il traduttore ha smesso di confodere i fucili ad azionamento a pompa con le doppiette a canna basculante come ha fatto in tutti gli altri romanzi, causando immancabilmente un attacco di nervi alla copia del De Florentiis* che ho in libreria. Ci sono voluti appena 15 anni. Bravo.
Insomma: se non avete mai letto niente della serie di Hap & Leonard non vi consiglio di iniziare da qua, se già conoscete e apprezzate l'opera di Lansdale il libro va benissimo per intrattenersi piacevolmente in una domenica di pioggia in cui tutti guardano la finale di Wimbledon.
Ps: Lansdale ha scritto anche dei bellisimi romanzo ad ambientazione tardo-western, li consiglio tutti.
Un'impresa criminale spietata e un misterioso, inquietante avversario dagli occhi viola. Passano gli anni, ma Hap & Leonard sono sempre …
Un'impresa criminale spietata e un misterioso, inquietante avversario dagli occhi viola. Passano gli anni, ma Hap & Leonard sono sempre …
Per capire cosa è diventato Israele dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, dobbiamo innanzitutto chiederci cosa stesse diventando …
170 pagine che aiutano a comprendere come si è evoluta la società israeliana negli ultimi 30; come da una società aperta a un processo di pace, che pure presentava grosse contraddizioni come quello degli accordi di Oslo, si è arrivati a una società vigorosamente spostatasi a destra, dove il nazionalismo religioso da fenomeno marginale è diventato forza politica in grado di orientare i governi. Non esistono libri che da soli possono spiegare storie complesse come quella del conflitto israelo-arabo (e poi israelo-palestinese) ma esistono libri che aiutano a fare chiarezza: "Fondato sulla sabbia" è tra questi.
Narcotopia è la storia vera e mai raccontata dei Wa, una tribù birmana di ex cacciatori di teste che gestisce …