Sola...? Essa lo fu anche durante quei pochi mesi di matrimonio, presso un uomo accettato per riflessione, nella certezza che la felicità che sognava era impossibile.
Sola...? Essa lo fu durante i quattro anni di esilio in America, in mezzo a stranieri ospitali, sì, ma sempre estranei!
Dunque, essa è ormai assuefatta alla solitudine. Perchè, allora, talvolta ha la sensazione che questa solitudine sia un peso troppo forte per le sue giovani spalle?
Eppure ama ardentemente la sua indipendenza. Per non abbandonarsi alla calma vita di provincia, ha lasciato in Alsazia la vecchia che le era affezionata.
Ed ecco che a Parigi la sua vita le pare simile a una fragile navicella lanciata in alto mare e che le sue forze sole devono dirigere. Qualcuno s'interessa un po' di lei. è vero: ma tutti hanno ben altre cure, che non la sorte di una giovane estranea in cerca di lavoro.
C'è uno che farebbe tutto quanto può per aiutarla: è Giovanni: essa ne è sicura; ma proprio lui non può far niente. Eppoi, è tutto dedito ai suoi piaceri. Presto si sposerà, e la sua confidente gli diverrà così inutile, che in breve la dimenticherà.
La signora Dautheray? Poco fa è venuta a farle visita e non ha parlato che del matrimonio di Giovanni, pregandola d'incoraggiarlo; dei suoi piccoli crucci: esigenze dei domestici e difficoltà di trovarne, gravami sempre maggiori sui grandi patrimoni, minaccia di mutamenti sociali di cui ha grande paura.
Tutto questo, espresso senza un accenno alla giovane che l'ascoltava con un'ombra d'ironia negli occhi, perchè sentiva come ella poco esistesse (all'infuori del suo potere su Giovanni!) per codesta donna generosa e nello stesso tempo incoscientemente egoista, che esige ancora di esser chiamata affettuosamente "madrina".
E questa sera, ripensando alla visita, essa mormora: - Non bisogna fare assegnamento che sopra se stessi, lo sapevo benissimo. Perchè sono triste se la visita della madrina me lo ha fatto ricordare? -