Un bellissimo excursus tra sacro e profano in una delle città più affascinanti d'Italia. Ho messo Benevento nella mia wishlist di luoghi da visitare assolutamente alla prima occasione utile.
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Leggo per lo più libri improbabili ed introvabili, destinati al macero, salvati dalla pioggia e dalle intemperie, recuperati da mercatini e cantine.
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(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯)'s books
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(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) rated Storia della bambina perduta: 3 stars
Storia della bambina perduta by Elena Ferrante (Dal mondo)
"Storia della bambina perduta" è il quarto e ultimo volume dell'"Amica geniale". Le due protagoniste Lina (o Lila) ed Elena …
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) rated L'amica geniale: 5 stars
L'amica geniale by Elena Ferrante (Dal mondo, L'amica geniale #1)
Care lettrici, cari lettori, provate a leggere questo libro e vorrete che non finisca mai. Elena Ferrante, con il suo …
La principessa che credeva nelle favole by Marcia Grad Powers
Ecco la storia di una principessa che trova il suo principe azzurro ma che scopre, come accade a milioni di …
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) commented on Storia della bambina perduta by Elena Ferrante (Dal mondo)
Siamo giunti alla fine della saga... Con un po' di amaro in bocca però. Sono ancora un po' frastornata da tutte queste pagine che mi hanno accompagnata per settimane tra i pensieri insondabili di Lina e il continuo mal di vivere di Elena. Sì, perchè arrivata a questo punto mi rendo conto che la vera amica geniale non è Elena. Lina è una donna troppo moderna, troppo diversa per il tempo ed il luogo in cui è nata, e per questo motivo cerca di cambiare la propria vita di continuo, trascinando con sè (volente o nolente? Questo non lo sappiamo) le persone che ama. Gli anni passano, le persone cambiano o se ne vanno, Napoli si trasforma, mentre il mondo, là fuori, continua la sua folle corsa.
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) reviewed Storia di chi fugge e di chi resta by Elena Ferrante (Dal mondo)
L'anello debole della saga
2 stars
Credo che questo libro sia l'anello debole della saga. Seppur al suo interno vi siano presenti accadimenti importanti, non giustificano le oltre 400 pagine lette. Tutto scorre in maniera troppo lenta e, al tempo stesso, troppo precipitosa. Ad Elena, vera e propria anima di questo volume, non va mai bene nulla. Incolpando Lina d'essere colei che fa e disfa tutto a suo piacimento, non si rende conto d'esser proprio lei, invece, a macchinare e reinventare la propria disperazione. Questo finisce per renderla ancora più antipatica ed insopportabile. Lina continua ad essere un personaggio ambiguo, incomprensibile, nebuloso, ma è ormai chiaro che il filtro della narrazione sia sporcato da un unico punto di vista. Non è una critica nei confronti del libro (l'unica pecca è la prolissità, come dicevo all'inizio), anzi... Ci sono casi in cui l'antipatia verso uno o più personaggi mi renda il libro ancor più piacevole alla lettura, …
Credo che questo libro sia l'anello debole della saga. Seppur al suo interno vi siano presenti accadimenti importanti, non giustificano le oltre 400 pagine lette. Tutto scorre in maniera troppo lenta e, al tempo stesso, troppo precipitosa. Ad Elena, vera e propria anima di questo volume, non va mai bene nulla. Incolpando Lina d'essere colei che fa e disfa tutto a suo piacimento, non si rende conto d'esser proprio lei, invece, a macchinare e reinventare la propria disperazione. Questo finisce per renderla ancora più antipatica ed insopportabile. Lina continua ad essere un personaggio ambiguo, incomprensibile, nebuloso, ma è ormai chiaro che il filtro della narrazione sia sporcato da un unico punto di vista. Non è una critica nei confronti del libro (l'unica pecca è la prolissità, come dicevo all'inizio), anzi... Ci sono casi in cui l'antipatia verso uno o più personaggi mi renda il libro ancor più piacevole alla lettura, come in questo caso.
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) reviewed Storia del nuovo cognome by Elena Ferrante (Dal mondo)
500 pagine volate!
4 stars
500 pagine letteralmente volate, che mi hanno tenuta incollata ad esse persino di notte. Come nel libro precedente mi sono ritrovata a provare simpatia ora per Elena ed ora per Lina, e poi ad odiare prima l'una poi l'altra. Il carattere di Lina, però, in questo secondo capitolo, appare più definito, più comprensibile, più umano, specialmente a partire dalla seconda metà del volume. Elena, invece, continua a rimanere troppo aggrappata agli altri: non solo all'amica di sempre, ma anche al fidanzato di turno, all'opinione di coloro "che contano", agli spettri del passato. Ed è proprio uno di quegli spettri che apparirà per caso nell'ultima pagina, proprio quando tutto sembra aver iniziato a delinearsi in una nuova traiettoria di emancipazione. Temo che il terzo libro sarà molto difficile da digerire!
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) finished reading L'amica geniale by Elena Ferrante (Dal mondo, L'amica geniale #1)
Ho rimandato la lettura per un sacco di tempo, ma forse è giusto così, forse non era il momento. Ed infatti mi capita tra le mani proprio ora, come se fosse un passaggio obbligato in questo periodo della mia vita. Non so chi si nasconda realmente dietro il nome di Elena Ferrante ma, in alcuni punti, avrei davvero potuto scrivere io certi passaggi. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita in sintonia con Elena, altri in cui l'ho letteralmente odiata e compreso più a fondo Lila, ed è stata una girandola continua, sino alla fine.
I personaggi sono ben caratterizzati, l'autrice sa giocarsi bene la dicotomia tra chiaro e scuro, certo ed incerto. Lo sfondo di una Napoli viva, pulsante e sanguigna degli anni tra i Cinquanta e i Sessanta amplifica ogni parola, ogni sentimento.
Sono giunta all'ultima pagina con il cuore in gola, chiedendomi: "E mo?". E …
Ho rimandato la lettura per un sacco di tempo, ma forse è giusto così, forse non era il momento. Ed infatti mi capita tra le mani proprio ora, come se fosse un passaggio obbligato in questo periodo della mia vita. Non so chi si nasconda realmente dietro il nome di Elena Ferrante ma, in alcuni punti, avrei davvero potuto scrivere io certi passaggi. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita in sintonia con Elena, altri in cui l'ho letteralmente odiata e compreso più a fondo Lila, ed è stata una girandola continua, sino alla fine.
I personaggi sono ben caratterizzati, l'autrice sa giocarsi bene la dicotomia tra chiaro e scuro, certo ed incerto. Lo sfondo di una Napoli viva, pulsante e sanguigna degli anni tra i Cinquanta e i Sessanta amplifica ogni parola, ogni sentimento.
Sono giunta all'ultima pagina con il cuore in gola, chiedendomi: "E mo?". E niente, mo' ho già iniziato "Storia del nuovo cognome"
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) finished reading La principessa che credeva nelle favole by Marcia Grad Powers
Libro che avevo letto già diversi anni fa e che, dopo essermi riapparso sotto il naso, ho sentito la curiosità di rileggere con quel cosiddetto "senno di poi". Il bello di questa storia è che ha diversi livelli di lettura, ma solo questa volta sono riuscita a scavare più in profondità. E' chiaro sin dalle prime pagine che Vicky altro non sia che la bimba interiore che vive nella protagonista Victoria, e non una semplice amica immaginaria. Rimproverarla, azzittirla e non ascoltare la sua voce renderà Victoria una versione più cupa e troppo razionale di sè stessa. Sono passata attraverso tutte le fasi di questa storia e, oggi, con un occhio più attento, ne comprendo i veri insegnamenti: farsi andar bene quel che quasi ci viene imposto non giova a nessuno, nè a noi nè alle persone che amiamo. Sperare che le cose cambino è non solo una perdita di …
Libro che avevo letto già diversi anni fa e che, dopo essermi riapparso sotto il naso, ho sentito la curiosità di rileggere con quel cosiddetto "senno di poi". Il bello di questa storia è che ha diversi livelli di lettura, ma solo questa volta sono riuscita a scavare più in profondità. E' chiaro sin dalle prime pagine che Vicky altro non sia che la bimba interiore che vive nella protagonista Victoria, e non una semplice amica immaginaria. Rimproverarla, azzittirla e non ascoltare la sua voce renderà Victoria una versione più cupa e troppo razionale di sè stessa. Sono passata attraverso tutte le fasi di questa storia e, oggi, con un occhio più attento, ne comprendo i veri insegnamenti: farsi andar bene quel che quasi ci viene imposto non giova a nessuno, nè a noi nè alle persone che amiamo. Sperare che le cose cambino è non solo una perdita di tempo ma anche un atto di violenza nei confronti di noi stessi! Credere nelle favole non è un errore, ma occorre imparare a camminare da soli per andare incontro ad una realtà che, a volte, è più bella della favola stessa. Specie se consideriamo che dopo la parola "Fine", di quelle favole non conosciamo il vero epilogo.
Dramma in tre atti
3 stars
Seconda opera teatrale che leggo della Vivanti. Se "L'invasore" mi ha fatto aggrovigliare lo stomaco per la crudezza delle immagini ivi rappresentate, "Le bocche inutili" è riuscito a farmi fremere di rabbia e di dolore durante il terzo atto, dove il vero dramma non è tanto la cecità di Giorgio quanto l'abbrutimento che la guerra causa nei cuori degli uomini.
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) reviewed Il segreto dell'orefice by Elia Barceló (Le Foglie, #75)
Viaggio nel tempo
4 stars
Questa cosa dei viaggi nel tempo mi ha sempre appassionata. Quando ho iniziato la lettura di questo breve romanzo mai avrei immaginato di trovarmi di fronte ad una storia in cui si parla proprio di ciò. Inizialmente, dopo aver letto la quarta di copertina, temevo si trattasse del resoconto di un amorazzo, magari pieno di descrizioni erotiche super particolareggiate. E invece no. Ho fatto proprio bene ad andare oltre le apparenze.
Ho chiuso il libro con il nodo in gola e una stretta allo stomaco. Mortacci tua, Barcelò, li mortacci tua.
(¯´•._.• DarkMiryam •._.•´¯) reviewed Il mistero dell'uomo grigio by Lilian Frances Wevill (Biblioteca dell Giovinette, #13)
Romanzo per ragazzi con finale frettoloso
3 stars
Quando si leggono libri come questo occorre sempre ricordare: - il periodo storico in cui sono stati scritti - il pubblico verso il quale erano rivolti
Fatta questa premessa, si tratta di un racconto per ragazzi ben scritto e sicuramente anche ben tradotto, accompagnato dalle illustrazioni di Remo Squillantini e Ferdiando Baldi i quali collaborarono a diversi volumi della medesima collana. Una storia fatta di quotidianità, dove i giovani lettori non avrebbero faticato a simpatizzare per i protagonisti. Questa quotidianità viene però ad incrinarsi quando nella vita delle due amiche Monica e Nan appare un misterioso personaggio: un uomo perennemente vestito di grigio che passa la maggior parte del proprio tempo sulle sponde del fiume, solitario e silenzioso. L'uomo nasconde, chiaramente, un grosso segreto, e le due bambine - a seguito di rocambolesche avventure - ne verranno a capo.
Bella l'idea di fondo, bello l'inizio così come la parte centrale …
Quando si leggono libri come questo occorre sempre ricordare: - il periodo storico in cui sono stati scritti - il pubblico verso il quale erano rivolti
Fatta questa premessa, si tratta di un racconto per ragazzi ben scritto e sicuramente anche ben tradotto, accompagnato dalle illustrazioni di Remo Squillantini e Ferdiando Baldi i quali collaborarono a diversi volumi della medesima collana. Una storia fatta di quotidianità, dove i giovani lettori non avrebbero faticato a simpatizzare per i protagonisti. Questa quotidianità viene però ad incrinarsi quando nella vita delle due amiche Monica e Nan appare un misterioso personaggio: un uomo perennemente vestito di grigio che passa la maggior parte del proprio tempo sulle sponde del fiume, solitario e silenzioso. L'uomo nasconde, chiaramente, un grosso segreto, e le due bambine - a seguito di rocambolesche avventure - ne verranno a capo.
Bella l'idea di fondo, bello l'inizio così come la parte centrale del romanzo, ma il finale mi è parso un po' troppo frettoloso e poco convincente anche pur trattandosi di un racconto per ragazzi. Peccato!
Primo libro letto della Läckberg
4 stars
Non avevo letto ancora nulla di questa autrice, così mi sono fatta consigliare qualcosa dalla mia bibliotecaia di fiducia. Seppure a tratti la protagonista mi risulti particolarmente insopportabile (ma chi sono io per giudicare le insopportabilità altrui?) mi sono trovata di fronte ad un vero gioiellino. La Läckberg non scrive bene: di più. Riesce a tenerti incollata alle pagine e, un capitolo dopo l'altro, ti ritrovi alla fine in men che non si dica. O sto invecchiando io oppure, effettivamente, capire chi fosse l'assassino era davvero un affare complesso.
— Oh! il signor marchese è molto compito e vi ama molto, — rispose Sofia Hartmann. — Sì, ma è tutt’altra cosa; anch’io gli voglio bene come ad un fratello; un affetto calmo, tranquillo, ma senza poesia; forse perchè ha avuto una vita troppo facile, non ha sofferto, non ha lottato, ed io non ho veduto il suo coraggio alla prova. E poi, vi devo confessare quello che penso nella mia testa? I matrimoni in famiglia non mi piacciono; non mi persuade questo voler accumulare ricchezze sopra ricchezze; non è giusto; vorrei che mio cugino sposasse una che non fosse ricca, come farò io, per pareggiare le fortune; già sono un po’ socialista; e poi non è igienico sposarsi sempre fra parenti, le razze si deteriorano. — Se vostro padre vi ascoltasse, sarebbe inorridito. Ma sapete che avete delle idee rivoluzionarie? — disse la Hartmann. — Sono le mie idee; nessuno me le ha messe in testa, ma sono nate e cresciute da sole; dunque devono esser buone, come tutte le cose che ci vengono dalla natura.