Reviews and Comments

con 8 anni di ritardo, più o meno finalmente, lo inzio

(l'ho dovuto rendere un attimo a chi l'ho regalato)

(in realtà è un'altra edizione, ma ora sono troppo pigro e ho usato questa disponibile in automatico)

I romanzi distopici di solito presentano dei mondi, immaginati nei dettagli, qui non c'è quasi niente. Non c'è neanche quella denuncia sociale o politica tipica dei romanzi distopici. Parla più della natura umana. Qui non c'è quasi niente, una strada che non porta da nessuna parte, che attraversa il nulla rimasto inutilmente, non c'è un passato, non c'è un futuro, non ci sono ragioni o spigazioni. Scarno, essenziale, scheletrico, nudo e crudo, freddo e oscuro, questo inferno, alla fine, parla della bontà.

dovevo prendere Il passeggero, poi mi sono lasciato influenzare dai rating, comunque, è da leggere, no?

...se ti piace Dick poi Ubik lo vuoi leggere, e sì, le aspettative sono alte, non delude, però, io lo dico: non ho letto tutta la produzione, non sono certo un esperto comunque, per qunto tutto molto bello, gli preferisco almeno Scorrete lacrime, disse il poliziotto e Le tre stigmate di Palmer Eldritch. Progettazione grafica di questa edizione: eccellente (lo vedete anche voi).

sai quando dici: ah, lo devo leggere! e passano anni...

lo stavo per comprare proprio l'altro giorno, l'ho sfogliato, non ero convinto, poi me ne sono andato via dalla libreria a mani vuote. Ieri sono tornato in libreria (diversa, non l'ho visto sugli scaffali)e me ne ero diimenticato e ne ho preso un altro (Ubik, tanto per andare sul sicuro). Bene, aspetto che lo leggi prima tu. :)

Date le premesse, ovvero le informazioni raccolte su questo libro prima di leggerlo, direi che ho avuto quello che mi aspettavo, le aspettative non erano basse, ma per una volta non sono state superate così clamorosamente. Una cosa: c'è qualcosa di profetico, ovvero la qualità straziante del divertimento che oggi chiameremmo instagrammabile.

poi magari cambio autore...

Mi è finito tra le mani che neanche me ne sono accorto dopo avermi tenuto incollato pagina dopo pagine e avermi dirottato nelle gerarchie delle note e a frequenti consultazioni del dizionario. Ora mi sento orfano.