Reviews and Comments

d10c4n3

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Stephan J. Guyenet: The hungry brain (2017)

"From an obesity and neuroscience researcher with a knack for engaging, humorous storytelling, The Hungry …

La bilancia impedenziometrica dice che ho il 21% di grasso viscerale e non mi darà semaforo verde fino a che non scendo al 16-17% quindi ho deciso di leggere il libro per affrontare il pranzo di pasqua.

Sensato e convincente

La tesi di fondo è che il patriarcato non sia un fenomeno inevitabile, ma il risultato di specifiche contingenze ecologiche, socio-economiche e culturali. La ricerca è piuttosto dettagliata e mette in discussione le narrazioni tradizionali sulla storia delle donne e delle strutture di potere. Come sempre succede in questi casi, ci sono critiche che affermano che l'argomento sia trattato in modo troppo teorico, senza sufficienti esempi concreti o casi studio, e che sia ideologicamente orientato, ecc. Il testo è del 2013 e qualcosa di sicuro è stato smentito da ricerche successive (ad esempio, gli studi sul DNA dimostrano che l'affermazione che gli Etruschi fossero immigrati, come riportato da Erodoto, sia falsa). Ammettendo pure la consistenza delle controversie di alcune affermazioni, in generale, il testo propone una riflessione importante sulle questioni di genere e sulle origini delle disuguaglianze, che rimane valida, qualsiasi soluzione di tali controversie dovesse essere un giorno dimostrata.

Louis Adamic: Dynamite! (Paperback, italiano language, Alegre (Quinto tipo))

"Rivolta nello stile, non solo nel contenuto. Scrivendo di sabotaggi e scioperi selvaggi, delle sommosse …

Tifiamo rivolta...

...ma senza la fastidiosissima agiografia e retorica che sviliscono la classe operaia e i movimenti rivoluzionari. Molto uili le note, la prefazione e le appendici. Tra l'altro ho imparato che underdog non significa svantaggiato che vince contro i pronostici, ma reietto, svantaggiato che perde come da pronostico.

Massimo Polidoro: La scienza dell’incredibile (Paperback, Italiano language, 2023, Feltrinelli)

Ammettiamolo: la realtà se ne infischia di ciò in cui crediamo. Tuttavia, le nostre convinzioni …

Anche le credenze hanno fatto cose buone

La credulità spiegata come vantaggio evolutivo. (E altre osservazioni. Ad esempio, mi ha fatto riflettere che ci si prendono insultie silenziamenti e blocchi anche nell'esporre i fatti o le idee, se minano le convinzioni su cui le altre persone hanno costruito parte della propria identità.)

Jean-Jacques Kupiec: La concezione anarchica del vivente (Paperback, Italiano language, 2021, Elèuthera)

La genetica è nata e si è sviluppata su un presupposto deterministico: la stabilità del …

Convincente, ma...

Una critica molto convincente al determinismo biologico e all’idea che l'organizzazione del vivente sia guidata da principi prestabiliti.

Il caso gioca un ruolo fondamentale nel comportamento cellulare. Le cellule non seguono un piano predefinito, ma agiscono in modo casuale e solo in un secondo momento vengono selezionate in base alla loro funzionalità nell’organismo.

Nessuna auro-organizzazione, l’ordine emerge ex post, attraverso selezione e interazioni casuali.

Non esiste un programma genetico che dirige l’organismo dall'alto; piuttosto, il funzionamento biologico è il risultato di processi locali e stocastici.

La biologia non è governata da leggi fisse e prevedibili.

Forse la sua teoria non è ancora supportata da sufficienti evidenze sperimentali, forse il testo è un po' difficile complesso per chi non ha familiarità con la biologia e la filosofia della scienza.

Ma: a un certo punto dice che la proprità essenziale del vivente sia il suo carattere aleatorio e questo sarebbe il substrato …

Telmo Pievani: La vita inaspettata (Italian language, 2011, Raffaello Cortina)

Se una sorprendente concatenazione di accidenti ecologici non si fosse verificata, noi non saremmo qui. …

Nessun disegno

La traiettoria della vita, l'evoluzione, non segue alcun disegno preordinato e questo fatto è dimostrato con un'argomentazione è solida e documentata, che intreccia filosofia della scienza, biologia evolutiva. Tutto molto comprensibile, grazie a una notevolecapacità divulgativa do Pievani.

Come accade a David Graeber, anche a Pievani viene mossa l'accusa di selezionare i dati per sostenere la sua tesi. Io penso che invece ogni interpretazione scientifica è, per sua natura, una costruzione basata sulle migliori evidenze disponibili. Pievani non distorce, ma mette in luce un aspetto fondamentale della scienza evolutiva contemporanea: l'assenza di un destino scritto appositamente per l’uomo. Particolarmente sensata e attuale la riflessione sulle implicazioni etiche e politiche di questa evidenza.

Carlo Sama: La caduta di un impero (Hardcover, 2024, Rizzoli)

La vicenda del colosso agroindustriale creato dal nulla da Serafino Ferruzzi è un elemento fondamentale …

Tutta colpa di Gardini, anzi, no....

La versione dei fatti di Sana è plausibile. Certo è che di tutti i personaggi, non c'è n'è uno che risulti simpatico. Spolier: il colpevole è Mediobanca.

José Saramago: Le intermittenze della morte (Italiano language, 2013, Feltrinelli)

Un paese senza nome, 31 dicembre, scocca la mezzanotte. E arriva l'eternità, nella forma più …

la morte, con profonda leggerezza

Se ci pensate bene, se le persone non morissero, le conseguenze sarebbero terribili. Saramago mostra le reazioni che potrebbero avere le istituzioni, lo stato, la Chiesa, ecc. Questa parte, di critica sociale, sarcastica ma leggera, è quella che mi è piaciuta di più. Quando poi la morte decide di riprendere le attività, c'è una novità: avviserà le persone una settimana prima, e questo comporta nuovi dilemmi. Nella seconda parte, la morte è personificata in una bella donna che ha una relazione con un violoncellista solitario, e il libro prende una svolta intima e poetica.

Bello il tema (anche se ho preferito l'approccio scientifico sulle conseguenze dell'immortalità come le aveva affrontate Ronconi con il suo Infinities – il libro da cui ha tratto lo spettacolo non l'ho letto) ed eccellente la prosa. Generalmente non sono incline a tanta densità e ai periodi lunghi, ma questo stile unico (anche con l'uso non …

Chris Miller: Chip War (Paperback, Simon + Schuster UK)

An epic account of the decades-long battle to control the world's most critical resource―microchip technology …

La Cina vuole Taiwan, ma l'interdipendenza globale...

Miller racconta in modo chiaro come i semiconduttori abbiano plasmato l’economia e la geopolitica globale. Attraverso le grandi rivalità dell’industria: dal confronto Giappone-USA degli anni Ottanta alla sfida odierna tra Stati Uniti e Cina, evidenziando il ruolo cruciale della tecnologia nei rapporti di forza internazionali. Analizza il fallimento sovietico nella microelettronica, un tema che aiuta a comprendere il divario tecnologico emerso durante la Guerra Fredda. Inoltre, esplora il legame tra semiconduttori e sicurezza nazionale, dimostrando come il settore, pur essendo meno dipendente dalla difesa rispetto al passato, mantenga un ruolo strategico.