Frustrated by her current relationship, trans lesbian Maria Griffiths decides to change her life by making some brash decisions and leaving New York behind on a road trip to reconsider her life and priorities.
A vital read to understand transfems and our literature.
4 stars
I was put onto this by the Transfeminine Review, and goodness am I glad. Much of what it has to say about queer community and how it treats trans women is still relevant today, and there are times it felt like my life was put on the page- like someone had read my mind! Maria is a window into our community- its no wonder this was a breakout hit. She's not likeable, at times- just like me and the girls I know aren't. She's genuine and a better character for it, a reflection for the world to see, but more importantly for girls like us to see.
It's not quite perfect- its a little overly self conscious and the writing can be emotionally disconnected- but at the same time that's very fitting for what Nevada is trying to be.
Definitely recommend
Ho letto il romanzo tutto di un fiato, o quasi. E’ scritto in maniera semplice ma ti prende nella sua semplicità e scorre molto bene anche se affronta tematiche che non sono abituato a trattare. Risulta però molto particolare il modo di scrivere: non ci sono dialoghi evidenti e a volte passa dalla terza persona alla prima persona e li capisci che sono dialoghi introspettivi.
Tornando ai temi, posso dire che li conosco per sommi tratti (quello che la cultura popolare ci insegna) e Arizona spesso mi è sembrato un libro quasi dedicato all’educazione (a tratti, un testo attivista ma che racconta anche di un percorso di formazione) più che all'intrattenimento. Romanzo non mi sembra, infatti, la parola adatta ma sembra quasi un longform di un blog.
Quello che ho capito alla fine della lettura è stato che io non ne avevo capito molto prima, e che forse non ne …
Ho letto il romanzo tutto di un fiato, o quasi. E’ scritto in maniera semplice ma ti prende nella sua semplicità e scorre molto bene anche se affronta tematiche che non sono abituato a trattare. Risulta però molto particolare il modo di scrivere: non ci sono dialoghi evidenti e a volte passa dalla terza persona alla prima persona e li capisci che sono dialoghi introspettivi.
Tornando ai temi, posso dire che li conosco per sommi tratti (quello che la cultura popolare ci insegna) e Arizona spesso mi è sembrato un libro quasi dedicato all’educazione (a tratti, un testo attivista ma che racconta anche di un percorso di formazione) più che all'intrattenimento. Romanzo non mi sembra, infatti, la parola adatta ma sembra quasi un longform di un blog.
Quello che ho capito alla fine della lettura è stato che io non ne avevo capito molto prima, e che forse non ne ho capito molto di più adesso. Ci sono un sacco di termini che dovrei assimilare per non sbagliare e offendere nessuno.
Quello che mi sembra di intravedere, anche dai dialoghi dei personaggi e dalla introspezione di Maria e di James, è che il tema è confuso anche per chi vive queste esperienze di transizione, o almeno all’inizio, ma poi una volta chiarito se provano a spiegarlo agli altri risulta davvero complesso e arzigogolato. Certamente libri come questo possono servire ad accrescere la consapevolezza di un mondo che è emarginato e complesso anche se devo dire che il modo a tratti volgare (scritto come se fossero ragazzacci di strada) in cui è stato scelto di scriverlo non lo mette sotto una buona luce.
Per finire, mi aspettavo un finale chiuso e non appeso così (metafora del fatto che i loro problemi non finiranno mai?). Si capisce che alla fine James non si è accettato, ma non si sa nulla di Maria. Il titolo Nevada alla fine si riferisce solo alla seconda parte del libro (dove, come detto, si tenta di evangelizzare per forza James) che secondo me è anche la parte più marginale (anche se molto più scorrevole) perchè risultano molto più interessanti le riflessioni di Maria nella prima parte.