Julian reviewed Debt: The First 5,000 Years by David Graeber
Very good popular history
This book takes a very abstract subject and, through great examples and engaging writing, makes it come alive. I learned a lot from it.
Paperback, 521 pages
Italiano language
Published March 21, 2012 by Il saggiatore.
“Debito” è il racconto di 5000 anni di rapporti di forza, disuguaglianze e mutamenti politici letti attraverso la lente dei cicli del debito e della sua abolizione. Arricchita dalla prefazione di Thomas Piketty, questa nuova edizione ci porta ancora una volta a un confronto brutale con ciò che in ogni luogo e tempo consideriamo libertà. In Mesopotamia, tra il III e il I millennio a.C., i sovrani dovevano periodicamente rimediare con giubilei alla riduzione in schiavitù per debiti di ampie fasce della popolazione, pena la deflagrazione di tutta la società: è da qui che prende avvio l’indagine di Graeber per mostrare come l’istituzione del debito sia anteriore alla moneta e come da sempre, e ovunque, sia oggetto di aspri conflitti sociali. In contesti di guerra e nell'impalcatura delle religioni, infatti, esso è stato per secoli uno strumento di oppressione, una cifra con cui valutare non solo i rapporti economici ma …
“Debito” è il racconto di 5000 anni di rapporti di forza, disuguaglianze e mutamenti politici letti attraverso la lente dei cicli del debito e della sua abolizione. Arricchita dalla prefazione di Thomas Piketty, questa nuova edizione ci porta ancora una volta a un confronto brutale con ciò che in ogni luogo e tempo consideriamo libertà. In Mesopotamia, tra il III e il I millennio a.C., i sovrani dovevano periodicamente rimediare con giubilei alla riduzione in schiavitù per debiti di ampie fasce della popolazione, pena la deflagrazione di tutta la società: è da qui che prende avvio l’indagine di Graeber per mostrare come l’istituzione del debito sia anteriore alla moneta e come da sempre, e ovunque, sia oggetto di aspri conflitti sociali. In contesti di guerra e nell'impalcatura delle religioni, infatti, esso è stato per secoli uno strumento di oppressione, una cifra con cui valutare non solo i rapporti economici ma anche la moralità e le relazioni umane, la subalternità e i ruoli reciproci. Quella di Graeber è un’analisi critica ad ampio spettro che attraversa la Grecia di Solone e l’impero della dinastia Han in Cina, il Medioevo europeo e le guerre dei regni africani di Ashanti e Dahomey, utilizzando gli strumenti forniti da storiografia e antropologia, filosofia e teologia nel tentativo di restituire uno schema capace di leggere e interpretare le crisi economiche e finanziarie del contemporaneo. Il suo è un grido di allarme rispetto alle modalità con cui ancora oggi istituzioni e classi dominanti utilizzano il debito per soffocare singoli cittadini e interi stati: perché se vogliamo immaginare un mondo più giusto, più sostenibile e libero, il primo passo da fare è una tabula rasa; e smettere, una volta per tutte, di «rimettere i nostri debiti ai nostri debitori». Prefazione di Thomas Piketty.
This book takes a very abstract subject and, through great examples and engaging writing, makes it come alive. I learned a lot from it.
The book is clearly not a light reading, the text is dense with notes, quotes and references. I liked the way it is organised and the clear prose of Graeber.
I think this is probably one book that should be read by anybody who is interested in politics and economics, because it helps grounding modern concepts into the roots those concepts have: money, debt but also community, sharing, slavery and so on.