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matematto divagatore, ascendente Wikipedia

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Dmitry Borisovich Fuchs, Serge Tabachnikov: Mathematical Omnibus (2007)

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Come si capisce dai nomi degli autori la loro scuola di nascita è russa, anche se i due insegnano in università statunitensi. Questo forse è il motivo per cui di "classico", almeno dal nostro punto di vista italiano, c'è ben poco. Devo dire che sono rimasto stupito dagli approcci per nulla classici a problemi che almeno per fama conoscevo: questo è molto bello, perché è un'ulteriore prova dalla profonda unità della matematica (lo so, scivolo facilmente sul filosofico).
Purtroppo c'è l'altra faccia della medaglia, vale a dire il fatto che la trattazione è a livello di corso universitario. Gli autori fanno del loro meglio per mostrare che in fin dei conti non c'è nulla di così strano a fare tutti i conti necessari, ma è chiaro che se non ci si mette a studiare seriamente non si riesce ad andare molto avanti. In pratica, insomma, per una buona percentuale delle …

reviewed Aha! Solutions by Martin J. Erickson (MAA problem books series)

Martin J. Erickson: Aha! Solutions (Hardcover, 2009, Mathematical Association of America)

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Le soluzioni "aha!" sono quelle che ti permettono di risolvere un problema in maniera semplice, una volta capito come lo si deve affrontare. Non che sia facile capirlo, intendiamoci. D'altra parte, per imparare a risolvere problemi occorre provarne tanti: in questo libro ce ne presenta cento, nelle varie branche della matematica, tutti rigorosamente con le relative soluzioni.
Ma non ci sono solo i problemi! Infatti a ogni problema è associato un bonus, che può generalizzare il problema oppure dare degli spunti storici sul problema stesso, o comunque avere una certa qual associazione. Alla fine è così possibile imparare un po' di matematica non standard con i bonus: e se vi manca qualche definizione c'è sempre il toolkit in fondo al libro.
Leggetelo, non ve ne pentirete.

Mark C. Chu-Carroll: Good Math (2013)

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Leggo da molto tempo il blog di Mark Chu-Carroll, Good Math, Bad Math e lo apprezzo, così quando è uscito il suo libro (Mark C. Chu-Carroll, Good Math, Pragmatic Bookshelf 2013, pag. 262, $34, ISBN 9781937785338) l'ho subito comprato... e poi lasciato da parte come al solito in mezzo al mio scaffale di cose da leggere, fino ad ora.
Devo dire di essere rimasto piuttosto deluso, alla fine della fiera. Innanzitutto il libro non è sulla matematica, ma più generalmente su matematica e informatica, il che non sarebbe poi la fine del mondo: in fin dei conti anch'io sono uno di quelli che non fa grandi differenze tra i due campi. Però, mentre la parte più matematica mi sembra interessante come approccio, concordo con altri commentatori che c'è un problema di base: il libro è scritto per chi quelle cose le conosce già. So bene come sia difficile mettersi …

Presh Talwalkar: The Joy of Game Theory (Paperback, 2014, CreateSpace Independent Publishing Platform)

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Come probabilmente sapete, sono un affezionato lettore sia del blog di Presh Talwalkar che dei suoi ebook. Stavolta la sua ultima fatica non è sui quizzini ma parla di teoria dei giochi. Non è in effetti una sorpresa: avendo lui studiato non solo matematica ma anche economia, è naturale che scriva su questi temi: e d'altra parte la teoria dei giochi è a metà strada tra matematica ed economia sin dai tempi di Von Neumann e Morgenstern, il che ha dei vantaggi perché le persone hanno punti di vista diversi e degli svantaggi perché i due gruppi spesso non si capiscono per nulla. Aggiungiamo poi che occorre anche pensare alla psicologia per capire i risultati, e potete immaginare il dramma.

Il libro di Talkalwar è un'introduzione abbastanza particolare al tema: invece che intimidire il lettore con formule su formule e concetti teorici difficili da riconoscere in pratica, l'autore preferisce fare …

Richard Elwes: Maths in 100 key breakthroughs (2013, Quercus)

Maths in 100 Key Breakthroughs presents a series of essays explaining the fundamentals of the …

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Di Richard Elwes avevo già letto (e recensito favorevolmente) Maths 1001, la matematica in pillole. Anche in questa sua nuova opera (Richard Elwes, Maths in 100 Key Breakthroughs, Quercus 2013, pag. 416, Lst 19.99, ISBN 9781780873220) Elwes mostra la sua abilità divulgativa: penso che al momento sia uno dei migliori in circolazione, in particolar modo nella matematica per così dire "standard" che è sempre più ostica delle varie ricreazioni e teoremini buffi.
Qua però forse si strizza un po' troppo l'occhio alla pop science. Il libro è di formato piuttosto grande e molto colorato, insomma non certo nato per gli e-reader. Le 100 conquiste matematiche occupano quattro pagine cadauna: ma la prima di esse contiene solamente un'immagine più o meno in tema - ci sono molte "rappresentazioni artistiche" che non sono mica riuscito a capire... - e qualche immagine è anche sparsa nelle altre tre pagine. L'encomiabile sforzo …

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Ogni tanto mi capita di prendere un vecchio libro usato di giochi matematici, tipicamente proveniente da una biblioteca americana che se ne vuole disfare. Diciamo che è una scommessa: qualche volta il risultato è interessante, molte volte no. Questa è una delle "volte no".

L'edizione originale del libro è del 1959, quindi nell'anno 3 d.G. (dopo che Martin Gardner iniziò a tenere la rubrica di giochi matematici sullo Scientific American). Non potevo aspettarmi molto, insomma; però il risultato è ancora inferiore a quanto pensassi. Heafford scrive esplicitamente nella prefazione che lo scopo del libro è didattico: solo che non credo proprio che i 50 "quiz" (un quiz è composto da varie domande) presenti facciano venire voglia a uno studente di imparare matematica (e storia della matematica). È anche vero che molti problemi sono legati a lingua e cultura inglese, come le definizioni che contengono al loro interno l'anagramma del nome …

Stanisław Lem: La voce del padrone (Paperback, Italian language, 2010, Bollati Borighieri)

Pubblicato nel 1968, "La voce del padrone" non cade nelle trappole dello spirito del tempo, …

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Lem è etichettato come scrittore di fantascienza. Non sono mai riuscito a capire bene il perché: per quello che mi riguarda è uno scrittore, punto. Ad ogni modo questo suo libro lo si può definire "fantascienza" solo se prendiamo l'ipotesi alla base, che l'umanità ha scoperto uno strano segnale dallo spazio contenuto in un fascio di neutrini, e mettiamo i paraocchi. In realtà il testo è molto più legato alla nostra cara vecchia Terra e agli uomini, con una vena negativa (Lem ce l'ha contro tutti, dai politici ai filosofi, dalla religione alla scienza, e all'umanità tutta) ben rappresentata dall'impossibilità di trovare alcun senso compiuto ma solo piccoli frammenti che forse sono, o forse no, parti del "messaggio" inviato da non si sa bene chi.
Sono due le cose che mi hanno stupito: che il libro non fosse stato tradotto in italiano se non nel 2010, e che sia così …

H. E. Licks: Recreations in mathematics (1917, D. Van Nostrand company)

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Non è facilissimo scoprire chi sia stato questo signore H. E. Licks che è indicato come autore di questo libro (H.E.Licks, Recreations in mathematics, Van Nostrand 1917, pag. 155), pubblicato quasi un secolo fa, e recuperabile online perché ormai fuori copyright. Per fortuna ci viene in soccorso Wikipedia, che spiega che è uno pseudonimo di tale Mansfield Merriman, ingegnere civile statunitense. Vi dirò: avevo intuito che non fosse un matematico, perché già nel 1916 un Vero Matematico non avrebbe parlato dell'esempio di Weierstrass di una funzione continua ma non differenziabile in nessun punto come "unica funzione patologica".

Che dire di questo libro, in generale? Beh, chiaramente non ci si può aspettare chissà che. Io l'ho letto soprattutto per capire cosa passasse cent'anni fa per "matematica ricreativa". A parte le risate nel vedere i capitoli che riprendono altri giornali, con un effetto "De bello Gallico" (sulle prime pensavo che Licks …

Terry Pratchett: I Shall Wear Midnight (Discworld Novel 38) (Discworld Novels) (2012, Corgi)

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Una volta c'era una distinzione tra i libri del Mondo Disco standard e i juveniles (pardon, "Discworld for younger readers"). Ora Pratchett ha deciso che la distinzione non c'è più: in questo trentottesimo libro della saga i personaggi della serie principale qui non fanno solo da comparse, o per meglio dire ci sono personaggi di Ankh-Morpork che diventano coprotagonisti, oltre al ritorno in grande stile della protagonista di Sourcery. Quello che rimane della categoria juveniles è che la protagonista Tiffay Aching è un'adolescente (sedici anni) e l'idea che il libro debba spiegare - nella maniera del Discworld, ma quello uno se lo aspetta - le cose della vita. Il pensiero di Pratchett sulla stregoneria è sempre stato di due tipi diversi: da un lato c'è quella che lui chiama "headology", cioè lavorare dal punto di vista psicologico, dall'altro quella che potremo chiamare magia per mancanza di una spiegazione scientifica. …

Henry Ernest Dudeney: 536 curious problems and puzzles (Hardcover, 1995, Barnes & Noble Books)

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Henry Dudeney è stato il maggior creatore britannico di problemi dell'inizio del secolo scorso. A differenza del suo collega e rivale Sam Loyd - e si nota subito la differenza tra un inglese e un americano! - è sempre stato attento a dare il giusto credito agli altri; ma soprattutto era anche un matematico dilettante, e quindi molti dei suoi giochi hanno un certo qual gusto matematico. Questo libro, edito dall'onnipresente Martin Gardner, raccoglie due sue opere: Modern Puzzles e Puzzles and Curious Problems. Si nota chiaramente che con gli anni Dudeney ha migliorato le sue conoscenze matematiche, e osa molto di più di quanto facesse nei suoi primi libri. Per dire, c'è anche una "dimostrazione" del teorema dei quattro colori... Certamente lo stile dei problemi è molto diverso da quelli che prediligiamo oggi, ma ci sono delle gemme nascoste che vale la pena di leggere. Le note di …

reviewed Pearls of discrete mathematics by Martin J. Erickson (Discrete mathematics and its applications)

Martin J. Erickson: Pearls of discrete mathematics (2009, Taylor & Francis)

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Quando si è piccoli si pensa che la matematica sia fatta solo di numeri (interi positivi, aggiungiamo poi quando cresciamo; al più ammettiamo lo zero). Poi crescendo si scoprono geometria, algebra, analisi... In tanti decidono che la matematica sia qualcosa di totalmente alieno: ma soprattutto ritengono che i numeri siano cose da bambini, e che con le scuole elementari si sia imparato tutto.

Nulla di più falso, naturalmente, come Martin Erickson mostra in questo bel libro. A parte la combinatorica (il modo per esempio di calcolare quante combinazioni diverse ci sono nel Superenalotto) i vari capitoli del libro mostrano svariate parti della matematica che fondamentalmente usano numeri interi, dalla teoria dei grafi a quella delle partizioni, dalle funzioni generatrici ai ricoprimenti esatti. Ciascun capitolo inizia con un teaser, cioè una (spesso buffa) affermazione che verrà dimostrata nel corso del capitolo stesso: si scoprono così teoremi "probabilisti" di esistenza (se c'è …

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Di Ermanno Cavazzoni sapevo poche cose: che esisteva, e che scriveva libri. Ho provato a prendere questo suo libro di alcuni anni fa e a posteriori devo dire che ho fatto davvero bene. Lo stile di Cavazzoni, visto molto da lontano, mi potrebbe far pensare a Paolo Nori: ma mentre quest'ultimo non è proprio nelle mie corde, il primo mi ha fatto sorridere con le sue descrizioni stralunate.

(ATTENZIONE: SPOILER!).

La storia naturale dei giganti (nella letteratura cavalleresca) c'è eccome, con una dovizia di particolari che mi fa pensare a una via di mezzo tra una persona affetta dalla sindrome di Asperger e la storia confidenziale della letteratura italiana del buonanima di Giampaolo Dossena; ma con lo scorrere delle pagine si capisce che l'io narrante è completamente pazzo, tratto del resto comune a tutta la sua famiglia a quanto pare, e la sua mente vaga verso le idee più assurde... …

Davis, Martin: The universal computer (2012, CRC Press)

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Il 2012 è stato il centenario della nascita di Alan Turing, e nell'occasione sono state pubblicate molte opere su di lui. Questo libro in realtà è del 2000, ma Martin Davis l'ha aggiornato in alcune parti, compreso un rapido accenno al programma di computer Watson che nel 2011 vinse una gara del quiz televisivo "Jeopardy", proprio per l'occasione.

L'approccio di Davis non è esattamente biografico, anche se il testo contiene varie brevi biografie da quella di Leibniz a quella di Turing; il filo conduttore è il raccontare la storia di come l'umanità sia arrivata a definire il concetto di computazione in modo indipendente dalla mente umana: si parte appunto dall'intuizione un po' naif di Leibniz, che sperava che con un "calculemus!" si potessero appianare le controversie, alla prima formulazione specifica di Boole, al tentativo di Frege fatto crollare da Russell di sistematizzare tutta l'aritmetica, alla grande struttura immaginata da Hilbert …

reviewed La filosofia di Topolino by Giulio Giorello (Biblioteca della Fenice)

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Avete presente quei libri che prendete solo perché il titolo vi fa pensare a chissà quale goduria? Ecco. Inutile dire che in questo caso la goduria era per il nome di Topolino, mentre la parola "filosofia", che generalmente mi fa scappare, in questo caso mi faceva sperare di riuscire per una volta a imparare qualcosa di più.

Peccato che non ci sia riuscito. Probabilmente il libro funziona alla rovescia, nel senso che chi di filosofia ne sa potrà imparare molte cose sulle origini di Mickey Mouse, o perlomeno delle storie che Floyd Gottfredson disegnò e sceneggiò negli anni 1930 e 1940 e contribuirono a rendere Topolino un vero personaggio. In appendice, in effetti, ci sono degli approfondimenti filosofici: ma il testo sembra quasi una parodia dei bignamini che mettono etichette sui vari comportamenti del topo (o degli altri personaggi, come Pippo il "fool" e tutti i poliziotti irlandesi da Basettoni …

reviewed Le ferrovie by Stefano Maggi (Storica paperbacks -- 101)

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Una decina di anni fa avevo letto la prima edizione di questo libro, e il mio unico cruccio era che il testo era tirato via piuttosto in fretta per quanto riguardava la storia a partire dal secondo dopoguerra. Beh, in questa terza edizione sono stato accontentato :-), probabilmente perché non ero il solo a essere rimasto un po' deluso.

Ora che quanche cartina in più c'è - ma è anche vero che per le linee ferroviarie Wikipedia è la vostra amica - è più chiaro notare come la scelta di sussidiare il trasporto su gomma in sostituzione, e non in completamento, di quello su ferro sia stata deleteria; e che la "liberalizzazione" ferroviaria dell'ultimo decennio è stata sostanzialmente un fallimento perché il costo del materiale rotabile è troppo elevato per fare entrare nuovi partner in un mercato in perdita strutturale (altra cosa sono le linee ad alta velocità). Tornando al …