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matematto divagatore, ascendente Wikipedia

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Terry Pratchett: Judgement Day (2014, Ebury Press)

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Quarto - e presumibilmente ultimo... - volume della scienza del mondo disco, questo libro mi ha un po' deluso. La ragione è presto detta: mentre i libri precedenti spiegavano ciascuno un tema ben specifico - rispettivamente lorigine dell'universo,la nascita delle cultuhre e la teoria darwiniana dell'evoluzione - in questo caso non vedo un tema vero e proprio, ma più che altro un aggiornamento di quello che era stato scritto in precedenza. Questo porta i due - Pratchett come sempre si limita alle paginette della storia del Discworld che fa da cornice e spunto alle spiegazioni scientifiche - a essere molto più aneddotici, e fin qui nulla di male; ma li porta anche a spingersi a volte un po' troppo oltre la scienza. Prendiamo per esempio la loro refutazione del principio antropico. Non ci sarebbe stato nulla di strano se avessero parlato del principio antropico forte, quello per cui l'universo è …

Richard Elwes: How To Build A Brain And 34 Other Really Interesting Uses Of Mathematics (2011, Quercus Books)

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Questo libro è stato pubblicato con una varietà di nomi diversi: magari l'avete visto intitolato "How to solve the DaVinci code", oppure "Math without the boring bits". (O più probabilmente non l'avete visto, di Elwes forse uscirà prima o poi Maths 1001 per Newton Compton). Ma è sempre lo stesso libro, facente parte della collana di Quercus "35 interesting uses of". Devo dire che in questa sua prima prova editoriale Elwes mi è parso ancora acerbo come divulgatore. Ovviamente non è colpa sua se alcuni di questi usi della matematica non sono poi così interessanti: però ho notato che più di una volta ha usato le ultime righe di uno dei capitoletti per accennare a generalizzazioni del tema. L'idea immagino fosse quella di far capire al lettore che non ci si ferma certo ai risultati mostrati in quelle poche pagine in gabbia fissa; il risultato pratico è che al lettore …

Robert Barrington: Hungarian Problem Book Iv Based On The Etvs Competitions 19471963 (2011, The Mathematical Association of America)

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Chiunque parli di matematica ricreativa non può non parlare di Martin Gardner. Quello che è incredibile è che la sua influenza è arrivata anche nel ventunesimo secolo. Questa raccolta contiene appunto vari testi pubblicati dal 2000 al 2010 che partono dai temi trattati da Gardner nella sua rubrica sullo Scientific American e presentano nuovi risultati che espandono quanto scritto al tempo. Ma ci sono anche alcuni articoli dello stesso Martin Gardner, che ben dopo aver compiuto novant'anni (era del 1914) continuava a collaborare con la Mathematical Association of America; aveva inviato l'ultimo suo racconto, Superstrings and Thelma, anch'esso presente in questa raccolta, qualche settimana prima della sua morte.
Come doveroso, gli argomenti trattati nel libro sono tra i più svariati: per chi ha una formazione matematica di base, è molto piacevole riprendere i temi che Gardner presentò mezzo secolo fa e scoprire i nuovi sviluppi teorici - e anche …

Review of 'Sette brevi lezioni di fisica' on 'Goodreads'

Inizio subito con una doverosa precisazione: anche se Carlo Rovelli è un fisico, questo libriccino è pensato per chi di fisica - intesa nel senso moderno - proprio non ne vuole sentire parlare. C'è solo una formula, piazzata lì a metà, ma è chiaro che è stata messa così per bellezza: non viene spiegata, e potete tranquillamente saltarla (io l'ho saltata). Lo scopo di Rovelli è di fare "fisica umanistica"; più che spiegare come oggi noi - nel senso degli scienziati - pensiamo che funzionino le cose, parla della meravglia che si scopre nel vedere come man mano il disegno - intelligente o meno che esso sia - della natura si è disvelato. L'idea secondo me è riuscita bene: naturalmente bisogna aver chiaro sin dall'inizio qual è il pubblico a cui Rovelli si rivolge, altrimenti uno si lamenta perché "di fisica non ce n'è".
Gli ultimi due capitoli sono indubbiamente …

Review of 'And Another Thing...' on 'Goodreads'

Ci ho messo parecchi anni prima di decidermi a prendere il sesto volume della trilogia della Hitch-Hiker's Guide to the Galaxy, per un motivo molto semplice: non è stata scritta da Douglas Adams per l'innegabile ragione che è morto. Poi si sa, lo spirito è forte ma la carne è debole, e soprattutto non è bello avere pre-giudizi; così mi sono infine deciso a prendermelo. La prima sensazione (e per "prima" intendo quella nelle prime cento pagine...) è stata quella di trovarmi in una fanfic. Avete presente i racconti in cui sembra che l'autore voglia dimostrare urbi et orbi che lui conosce perfettamente il canone, e quindi snocciola una quantità di fattoidi che non aggiungono nulla di nuovo a quanto sappiamo già? Ecco. Le cose più nuove che si potevano leggere erano le note della Guida, tipicamente partendo da un'espressione idiomatica e mostrando come nella Galassia ci fosse un posto …

Presh Talwalkar: The Best Mental Math Tricks (Paperback, 2015, CreateSpace Independent Publishing Platform)

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Il nuovo ebook di Presh Talwalkar ci insegna a fare il calcolatore prodigio. Vi siete mai chiesti come quelle persone riescano a compiere delle operazioni aritmetiche più in fretta di quanto noi esseri comuni impieghiamo a digitare le cifre sulla nostra calcolatrice? Beh, la risposta non è così semplice. Molti di questi calcolatori prodigio sono (erano) idiots savants, ma in altri casi esistono dei trucchi che si possono imparare e che permettono di semplificare i calcoli: a volte occorre imparare a memoria un certo numero di dati - la tavola pitagorica è un esempio, ma ho il sospetto che ci sia chi abbia memorizzato la tavola 100×100! - altre volte si può sfruttare la struttura di certi tipi di operazioni. Per esempio, il quadrato di un numero di due cifre che termina in 5 è facile: per calcalre 85×85 si prende 8, gli si somma uno ottenendo 9, si moltiplica …

reviewed Winning solutions by Edward Lozansky (Problem books in mathematics)

Edward Lozansky: Winning solutions (1996, Springer)

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Le gare di matematica, quando si arriva a livello universitario o comunque alla fine delle superiori, sono un massacro. Peggio ancora: per risolvere quei problemi occorre conoscere una serie di minuzie che non hanno molto a che are con quello che si studia a scuola. Fin qua non c'è nulla di male: ciascuno ha il diritto di divertirsi come vuole, finché non fa male agli altri. Io mi diverto (anche) così, e quindi ogni tanto cerco qualche libro che mi insegni nuovi trucchi. In questo caso però il risultato mi pare deludente. Il punto non è che io mi sia perso nel capitolo sulla combinatorica: questo mi succede praticamente sempre, perché non sono poi così bravo e sicuramente non mi impegno abbastanza. Il problema è che mi pare che questo libro non sia né carne né pesce. Sembrerebbe in effetti che ci sia un fil rouge all'interno dei capitli, ma …

Nick Harkaway: Il mondo dopo la fine del mondo (Italian language, 2012)

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Nick Harkaway è figlio di John Le Carré. Qualcosa dal padre deve avere assorbito, perché in questo libro ci sono molte descrizioni di corpi speciali - molto speciali, in effetti. Però il libro è di tutt'altro genere! Se dovessi proprio incasellarlo lo definirei di fantascienza, o almeno la trama è fantascientifica: ma le cose non sono così semplici. Ci vuole quasi un centinaio di pagine prima che tu riesca a capire che cosa stia succedendo, anche perché l'azione parte in medias res; quando la storia man mano si dipana, tra una lunghissima serie di divagazioni come nel Benni di Terra!, ti accorgi che hai tra le mani anche una satira del nostro mondo... e che non sai qual è il nome del protagonista. A due terzi del libro c'è una cesura nettissima, scopri perché il protagonista non ha nome, e la storia riprende, riattaccando fili che non ti eri …

reviewed Anche meno by Stefano Bartezzaghi (Ingrandimenti)

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Stefano Bartezzaghi è sempre stato un attento osservatore della "lingua italiana pratica", quella insomma che viene (ab)usata ogni giorno: nelle sue rubriche non si contano gli esempi di quelle che chiama frasi matte, più o meno volute. In questo libro però entra in prima persona nel tema: non nel senso di presentare i suoi malapropismi (toh, ho scoperto che la parola non è attestata sul De Mauro...) quanto nel raccontare come lui vede cosa succede con la nostra lingua. Tenete presente che Bartezzaghi non è affatto un prescrittivista: possono non piacergli certi costrutti, ma il suo principio è che una volta che sono tanti a usarli essi entrano a far parte della lingua, e da lì non ne escono più. C'è un punto in cui racconta del perché i vocabolari guardano sempre all'indietro che spiega più di tante altre cose come si evolve la lingua...
Il libro è divertente, ma …

Review of 'Mathematical puzzles for the connoisseur' on 'Goodreads'

La quarta di copertina di questo vecchio libro racconta:

"Quasi tutti i libri di problemi matematici pubblicati oggi sottovalutano pesantemente l'intelligenza del loro pubblico. Il lettore non si diverte più con i semplici giochini con le monete o i fiammiferi, né vuole vedere problemi puramente matematici in natura, come quelli che si possono trovare in un qualunque libro di scuola. Abbiamo tentato di produrre un libro di problemi che si situano a metà tra questi due estremi".

Ci sono riusciti? Mah. Alcuni dei problemi sono effettivamente carini, e devo dire che ce ne sono pochi di "riciclati", il che non è certo così comune. Però parecchie sezioni, come quella dei crucinumeri, oggi non sono più di moda; non parliamo poi dei problemi di carte e scacchi che ormai fanno parte di una categoria completamente separata. Detto tutto questo, è sempre abbastanza interessante vedere cosa succede con i vari approcci storici …

Review of 'Numeri' on 'Goodreads'

Come usuale, anche per la mostra Numeri che si sta tenendo in questi mesi nel Palazzo delle Esposizioni a Roma è stato preparato un "catalogo". Perché ho messo la parola "catalogo" tra virgolette? Semplice. Naturalmente si ritrovano testi e immagini del contenuto della mostra, ma questo libro è qualcosa di più, e secondo me può essere apprezzato anche da chi alla mostra non c'è andato. Bartocci e Civalleri hanno costruito un'opera che rende ancora più chiaro quanto presentato nelle sale romane: vale a dire che la matematica è certo un insieme di strutture e regole a prori, ma anche e soprattutto un'opera dell'uomo. Parlare di matematica umanistica può forse far ridere i più, ma credo che sia il termine più corretto: in fin dei conti calendari, pesi e misure, le stesse monete sono matematica messa in pratica, per non parlare degli strumenti come il regolo calcolatore o le macchine addizionatrici. …

David Weinberger: Too Big to Know (2014)

Too Big to Know: Rethinking Knowledge Now That the Facts Aren't the Facts, Experts Are …

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Giusto mezzo secolo fa, Umberto Eco scrisse un saggio che definì due grandi categorie in cui si può dividere l'umanità: gli apocalittici, quelli che ritenevano che la cultura di massa avrebbe portato solo guai, e gli integrati che invece erano ottimisti e pensavano che ci sarebbe stato un nuovo modo di vedere le cose. Con l'avvento del Web, le due categorie sono tornate a nuova vita: gli apocalittici sono quelli che pensano che la Rete darà il colpo di grazia alla nostra civiltà, mentre gli integrati scommettono su una nuova età dell'oro.
David Weinberger è sicuramente un integrato, come si può anche vedere da questo suo libro. L'assunto di base di Weinberger è che il modello di conoscenza che abbiamo sviluppato nei millenni ora non funziona più, perché "c'è troppa roba" e non sappiamo come distinguere il grano dal loglio. Nema problema, però: la rete stessa ci aiuterà a trovare …

William Frucht: Imaginary Numbers (2000, Wiley)

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Quanto si parla di matematica in letteratura? Non tantissimo, purtroppo. Però se uno va a cercare bene ci sono parecchi racconti di tema matematico; alcuni di questi sono stati raccolti da William Frucht in questa antologia. Diciamolo subito: a volte Frucht ha barato. Nell'introduzione aveva detto che per quanto possibile avrebbe usato testi di autori non matematici di professione, sennò sarebbe stato troppo facile: ma nell'antologia troviamo un capitolo di The Planiverse di A.K. Dewdney e uno da Gödel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter che tecnicamente sono saggi scientifici, anche se non matematici in senso stretto né di autori matematici in senso stretto. Però questa non è una pecca, di per sé, perché permette di avere uno sguardo più ampio sulla "letteratura matematica". Ci lamentiamo tanto delle due culture separate e poi non vogliamo metterle insieme quando ne abbiamo la possibilità?
Come ogni analogia che si rispetti, il libro contiene …

reviewed Caso, probabilità e complessità by A. Vulpiani (Fondamenti. Sguardi d'insieme -- 14)

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Mentre cercavo informazioni su dove poter trovare questo libro ho scoperto che la casa editrice Ediesse è... della CGIL. E in effetti il colophon riporta che "la presente pubblicazione è stata realizzata con il contributo" - immagino pecuniario - di Unipol, che certo è interessata al tema ma è anche parte della stessa galassia... Se qualcuno se lo stesse chiedendo, la mia è una semplice curiosità, unita all'apprezzamento per l'avere prodotto un testo divulgativo, e non una noiosa relazione degli atti di chissà quale convegno.

Ma veniamo al testo. Vulpiani è fisico di formazione, e la cosa si nota facilmente vedendo come spesso usi nomi tecnici di quantità che saranno definite solo varie pagine dopo, oltre ad avere un'insana passione per le formule che fortunatamente sono relegate nelle sezioni in grigio. Il libro è però molto utile anche senza fermarsi a leggere le formule, perché dà un'introduzione ai temi di …

Maurizio Codogno: Matematica in pausa caffè (Italian language, 2014)

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Tutto nasce con i miei post sul Post, con la traduzione dell'ultimo libro di Hofstadter che sto terminando e con la mostra Numeri che è cominciata a Roma un paio di settimane fa. La mostra è curata da Codice Cultura, Hosftadter sarà pubblicato dai gemelli di Codice Edizioni; questi ultimi mi hanno così chiesto "perché non ci scrivi un libro, così lo mettiamo anche in vendita nel bookshop della mostra?" Eravamo a marzo; abbiamo definito una scaletta e il libro si è man mano costruito.

La struttura del libro ricalca più o meno quella dei post che scrivo sul Post: temi specifici trattati in tre-quattro pagine al massimo, e scritti in maniera molto pop, anche se vi assicuro che non ci sono giochi di parole come quelli prediletti da Ian Stewart (ma qualche citazione qua e là la troverete, se state attenti... ma anche se non ve ne accorgete …