zorba started reading Grunge Is Dead by Greg Prato (Odoya Cult Music)
Grunge Is Dead by Greg Prato (Odoya Cult Music)
Nella sua significativa parabola, tra il 1992 e il 1995, il movimento grunge ha "sfornato" alcuni fra i più grandi …
amo leggere biografie, non mi piace scriverle
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Nella sua significativa parabola, tra il 1992 e il 1995, il movimento grunge ha "sfornato" alcuni fra i più grandi …
A down-and-dirty chronicle of the birth and evolution of the Seattle grunge scene—from backyard skateboard ramps and underground hardcore clubs …
A down-and-dirty chronicle of the birth and evolution of the Seattle grunge scene—from backyard skateboard ramps and underground hardcore clubs …
In the late '80s, if Sonic Youth said you were cool, you were cool. I thought it was pretty fucking amazing that Sonic Youth thought we were cool
— Mud Ride by Steve Turner (Page 131)
We learned a couple covers, like the Kingsmen's “Louie Louie” and Kiss's “Calling Dr. love” (because Stone and Jeff were really into Kiss, and I apparently couldn't escape that band). We also had an original tune called “Kissinger Killed Moro”, named after a phrase that had been graffitied all over Seattle at the time. We didn't know who the fuck Moro was, or what the graffiti meant, but we didn't care. That's about as punk as the Ducky Boys got.
— Mud Ride by Steve Turner (Page 44)
I love you, Steve. Thank you for lowering the bar for everyone. Your old friend, Stone [Gossard]
— Mud Ride by Steve Turner
A down-and-dirty chronicle of the birth and evolution of the Seattle grunge scene—from backyard skateboard ramps and underground hardcore clubs …
Modulando l’umorismo malinconico che è un tratto inconfondibile della sua straordinaria scrittura, László Krasznahorkai spiazza ancora una volta i lettori …
Modulando l’umorismo malinconico che è un tratto inconfondibile della sua straordinaria scrittura, László Krasznahorkai spiazza ancora una volta i lettori …
Content warning Citazioni che mi sono piaciute
@twisterrm Dal capitolo 17 "Di notte, nelle camerate, le assi che sostengono gli zaini, le rastrelliere per i fucili, le stesse porte, anche i bei mobili di noce massiccio nella camera del signor colonnello, tutti i legni della Fortezza, compresi i più antichi, mandavano scricchiolii nel buio. Certe volte erano colpi secchi come pistolettate, sembrava che qualche cosa andasse veramente in pezzi, uno si risvegliava nella branda e tendeva le orecchie: nulla però riusciva a sentire se non altri scricchiolii che bisbigliavano nella notte. Ecco il tempo in cui nelle vecchie assi risuscita un ostinato rimpianto di vita. Moltissimi anni prima, nei giorni felici, era un giovanile flusso di calore e di forza, dai rami uscivano fasci di germogli. Poi la pianta era stata abbattuta. E adesso che è primavera, in ognuno dei suoi frammenti ancora si sveglia, infinitamente minore, un palpito di vita. Un tempo foglie e fiori; ora soltanto un vago ricordo, quel tanto per fare crac e poi basta fino all’anno venturo".
Dal capitolo 24 (amarissima questa)
"Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangano sempre lontani; che se uno soffre, il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l’amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita."
C'era nei leninisti-stalinisti una carica di tradizionale maschilismo autoritario, di violenza virile che vedeva nel rischio e nel sacrificio proprio e altrui, non uno spiacevole accidente purtroppo necessario in certi momenti storici e da superare al più presto, ma quasi un valore immanente, una catarsi con colorazioni para-mistiche, che a me donna dava reazioni di rigetto, per quanto per altri versi avessi grandissima stima del loro impegno e della loro abnegazione.
— L'uomo che voleva nascere donna by Joyce Lussu (Red -- 15) (Page 43)
(NB: è a p. 43 dell'edizione del 2021 di Edizioni Malamente, che per qualche motivo non sono riuscito a importare da Open Library: openlibrary.org/books/OL48118445M/L'uomo_che_voleva_nascere_donna)
@Yaku.ninja Si ma è molto voluto il suo essere inconcludente
@twisterrm alla fine a me ha fatto compassione e pena. Vedersi la vita scorrere tra le dita senza voler o poter far nulla, con speranza passeggere che svaniscono sistematicamente aumentando l'apatia e la rassegnazione. La continua ricerca di un obbiettivo, di una fine grandiosa nell'attesa di un esercito nemico che non arriva mai se non quando è troppo tardi. Certamente un personaggio deprimente, mai soddisfatto, inconcludente e a tratti cinico, costretto a giocare un ruolo imposto (e in parte voluto e accettato). Mi ha colpito il momento in cui, tornando dalla città incontra un giovane ufficiale diretto alla fortezza, e si rende conto in quel momento, ricordando il suo arrivo, di tutto il peso degli anni, il ribaltarsi dei ruoli, la consapevolezza di essere diventato quello che non avrebbe mai voluto ("massimo quattro mesi" si diceva). Lo schiaffo in faccia dato dal tempo, che da giovane credeva infinito, fino a …
@twisterrm alla fine a me ha fatto compassione e pena. Vedersi la vita scorrere tra le dita senza voler o poter far nulla, con speranza passeggere che svaniscono sistematicamente aumentando l'apatia e la rassegnazione. La continua ricerca di un obbiettivo, di una fine grandiosa nell'attesa di un esercito nemico che non arriva mai se non quando è troppo tardi. Certamente un personaggio deprimente, mai soddisfatto, inconcludente e a tratti cinico, costretto a giocare un ruolo imposto (e in parte voluto e accettato). Mi ha colpito il momento in cui, tornando dalla città incontra un giovane ufficiale diretto alla fortezza, e si rende conto in quel momento, ricordando il suo arrivo, di tutto il peso degli anni, il ribaltarsi dei ruoli, la consapevolezza di essere diventato quello che non avrebbe mai voluto ("massimo quattro mesi" si diceva). Lo schiaffo in faccia dato dal tempo, che da giovane credeva infinito, fino a quando non gliene rimane più.
Drogo è un personaggio brutto, uno di quelli che mentre leggi un libro con più storie vuoi scrollarti di dosso presto, un riempitivo. Ecco, di un riempitivo è stato fatto un personaggio, lui non è niente, come niente arriva e come niente se ne va, senza aver compiuto nulla di notabile, senza che sia conosciuto o ricordato neanche quando dopo una vita di caserma e nonostante sia un graduato viene preso per il culo dai giovani che vanno in guerra a "morire da eroi", invidia anche il gesto stupido di Angustina che muore assiderato solo perché il momento era propizio a fare una fine degna. È tanto inutile che Buzzati gli fa saltare 25 anni di vita con una pagina a dimostrazione del fatto che vive in uno stato di stasi, attesa, del tutto trascinato dalla vita e dal tempo.
Modulando l’umorismo malinconico che è un tratto inconfondibile della sua straordinaria scrittura, László Krasznahorkai spiazza ancora una volta i lettori …