zorba quoted Nella Russia di Putin by Andrea Borelli
Il “manifesto intellettuale” di questo modo di intendere il mondo può essere identificato con il discorso che Putin legge all'Assemblea federale della Federazione russa il 12 dicembre 2013. [...] La colpa per questa destabilizzazione [dell'ordine mondiale] è da ricercare in quanti, con le loro politiche, provano a distruggere «i valori tradizionali [nel] tentativo di imporre ad altri paesi un modello di sviluppo apparentemente progressista» (ivi, pp. 308-9). Opporsi a questo, conclude Putin, vuol dire essere dei veri conservatori ed evitare lo scivolamento «verso un'oscurità caotica, uno stato primitivo». La retorica neostaliniana del presidente russo si salda, dunque, con i temi cari alle posizioni dei neoconservatori di tutto il mondo. Nel 2014 l'epilogo di Euromaidan – o “rivoluzione della dignità”, come è chiamata in Ucraina – e la cacciata del presidente Janukovič hanno rafforzato al Cremlino la certezza che gli USA stanno sottraendo alla Russia la sua storica sfera di influenza. Putin non accetta i cambiamenti nella capitale ucraina come il frutto della volontà popolare, non è un tratto culturale che gli appartiene. Da uomo dei servizi e cultore dell'impero, è invece convinto che si tratti di un complotto occidentale messo in atto con l'intento di colpire Mosca.
— Nella Russia di Putin by Andrea Borelli (Page 111 - 112)