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Andrea Borelli: Nella Russia di Putin (Paperback, Italiano language, 2023, Carocci editore)

Il 24 febbraio 2022, con l’invasione su larga scala dell’Ucraina, la Russia ha dato ulteriore …

La Guerra d'agosto [in Georgia] rappresenta una cesura e un precedente, perché convince Putin del fatto che l'opzione militare è l'unica strada perseguibile in ultima istanza per assicurare alla Russia la propria sfera di influenza. Fin dalla crisi con Tbilisi, al Cremlino si consolida una precisa interpretazione del caos presente nello spazio euroasiatico, che sarebbe colpa delle ingerenze occidentali e non dell'incapacità di Mosca nell'esercitare, se non attraverso strumenti coercitivi o con la vendita degli idrocarburi, una qualche forma di attrazione verso i paesi postsovietici. La leadership russa, insomma, finisce per elaborare una serie di “teorie del complotto” per giustificare le sue incapacità nel risolvere le dispute tra i soggetti nati dopo il 1991 in quella che ritiene essere la zona di sicurezza della Russia.

Nella Russia di Putin by  (Page 109)

Il bello, si fa per dire, è che questo modo di pensare, questa «teoria del caos» del putinismo con le relative teorie del complotto che ne conseguono, è stata assimilata pari pari da pezzi di sinistra, occidentale e non (in particolare da quella post-stalinista, ma non solo da quella) – e dalla destra neofascista e biancosuprematista, con la quale comunque il putinismo condivide una serie di valori. Riguardo alla sinistra ciò è accaduto, credo, in parte perché abbiamo smesso di studiare e di analizzare e ci siamo fermati a una visione del mondo cristallizzata in cui gli Stati Uniti sono l'unico impero, e ok, ma questo non dice molto; in parte credo sia successo perché venivamo da anni in cui l'imperialismo statunitense e occidentale aveva effettivamente prodotto solo caos e guerre (l'Iraq, l'Afghanistan, la Libia) ed era dunque facile entrare nell'ottica in cui questo susseguirsi degli eventi si sarebbe prodotto ancora e ancora, senza soluzione di continuità; e per di più avevamo bisogno di un alleato, uno qualsiasi (e infatti), contro questa arroganza imperiale, perché la sinistra era orfana di un movimento globale che aveva provato a spezzarla. Putin ha avuto dunque terreno facile a far passare queste stramberie ideologiche anche a sinistra. Boh, penso più o meno questo.