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Allora, la questione è questa:
Capoferri è il custode, da parecchio tempo, di un deposito di armi ed esplosivi segretissimo. Ora, non è molto poco coerente il fatto che lui ci andasse proprio quando c'era un campo scout nei dintorni, rischiando di farlo scoprire da ai ragazzini - cosa che è effettivamente successa? Anche perché, da abitante della zona, popolata frequentemente da tanto anni dagli scout per i loro campi (come si narra già all'inizio del libro) doveva certamente sapere dei giochi notturni che potevano aver luogo. Tantomeno avrebbe poi usato luci abbaglianti visibili da lontano, come è successo a Bernacca.
Mi pare strano che una persona custode di un segreto così pericoloso corra un rischio tanto grande quanto inutile, no?

@Scalva @twisterrm@bookwyrm.gatti.ninja vero, ma il libro inizia dicendo che il campo sarebbe stato un po disagiato perché si veniva da 2 giorni di pioggie torrenziali, essendo un deposito sotterraneo nella ricostruzione si ipotizza appunto che fosse andato li a controllare che non si fosse allagato nulla, convinto anche del fatto che era impossibile trovare sentiero, imboccatura tra le rocce ecc...

@twisterrm@puntarella.party Eh sì però credo che se io fossi stato nei panni del custode, avrei realisticamente e pragmaticamente preferito rischiare di perdere qualche cassa di materiale bellico per l'allagamento piuttosto che rischiare di perdere assolutamente tutto facendomi scoprire. Avrei aspettato la partenza degli scout.
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@Scalva @twisterrm@bookwyrm.gatti.ninja si ma se non ho capito male quel deposito era stato svuotato in quanto deposito dello "stato", quindi lui lo sorvegliava per i fasci eversivi ai quali interessava più tenersi quella roba ad ogni costo anche sulla sua pelle qualora qualcosa fosse andata storta