Lilith finished reading Dune by Frank Herbert
Dune by Frank Herbert
Dune será siempre considerada el gran triunfo de la imaginación que convirtió a Frank Herbert en uno de los grandes …
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Dune será siempre considerada el gran triunfo de la imaginación que convirtió a Frank Herbert en uno de los grandes …
Uno strappo che sembrava impossibile da ricucire, una famiglia che nel corso degli anni ritrova la strada nella forza dei …
Un libro letto per un altro club di lettura, lo ho affrontato con poca convinzione inizialmente ma poi mi ha come "rapito", la scrittura è molto scorrevole, è molto ben scritto e "paraculo" al punto giusto, la storia è un misto tra noir e storia d'amore, molto più storiE d'amore in vero, con un'atmosfera plumbea ed a tratti depressiva, pieno di dipendenze (affettive, tossicodipendenza, alcool, cibo), toccando temi di identità e disforia di genere, classismo, genitorialità e rapporti tossici. Riesce a trascinarti nel dolore, ti fa fare qualche sospiro di sollievo ma mai troppo confortante, anche quando tutto sembra chiudersi ti lascia sempre quel senso leggero di melanconia. Si arriva al punto in cui sto libro lo devi finire, non puoi fermarti, tanto che, come da titolo, mi ha fatto ritardare la cena, non mi capitava da tempo, non dico assolutamente capolavoro, ma stranamente mi ha preso come non mi …
Un libro letto per un altro club di lettura, lo ho affrontato con poca convinzione inizialmente ma poi mi ha come "rapito", la scrittura è molto scorrevole, è molto ben scritto e "paraculo" al punto giusto, la storia è un misto tra noir e storia d'amore, molto più storiE d'amore in vero, con un'atmosfera plumbea ed a tratti depressiva, pieno di dipendenze (affettive, tossicodipendenza, alcool, cibo), toccando temi di identità e disforia di genere, classismo, genitorialità e rapporti tossici. Riesce a trascinarti nel dolore, ti fa fare qualche sospiro di sollievo ma mai troppo confortante, anche quando tutto sembra chiudersi ti lascia sempre quel senso leggero di melanconia. Si arriva al punto in cui sto libro lo devi finire, non puoi fermarti, tanto che, come da titolo, mi ha fatto ritardare la cena, non mi capitava da tempo, non dico assolutamente capolavoro, ma stranamente mi ha preso come non mi aspettavo. Sulla trama non dico nulla per rispetto a chi lo deve leggere.
Il saggio ripercorre la storia dei più celebri crimini perpetrati in ambito artistico con un taglio giornalistico.
Contraffazione, riciclaggio di …
Uno strappo che sembrava impossibile da ricucire, una famiglia che nel corso degli anni ritrova la strada nella forza dei …
Dune será siempre considerada el gran triunfo de la imaginación que convirtió a Frank Herbert en uno de los grandes …
A giudicare da quel che vedevo, era solo un ragazzo. Più o meno della mia età, benché la sua calma solenne mi dicesse che aveva un'anima antica. Nella sua scatola di colori la matita nera era la più corta di tutte.
— L' estate che sciolse ogni cosa by Tiffany McDaniel (Page 23)
A volte questo mondo è peggio di uno steccato rosso nella neve. È impossibile nascondere chi si è davvero
— L' estate che sciolse ogni cosa by Tiffany McDaniel (Page 70)
Non è questo che significa la parola finocchio? Una parola che parlava della mia paura. Della mia incapacità di capire. E del fatto che nessuno ci ha mai chiesto di sederci un momento per dirci, posandoci una mano su una spalla, che a volte va bene che un uomo ami un altro uomo e che anche due uomini fanno una bella coppia. E soprattutto con quella parola, dissi Ti odio
— L' estate che sciolse ogni cosa by Tiffany McDaniel (Page 207)
Uno di quei libri che quando lo leggi gongoli a pensare che potrai consigliarlo ad altre persone perché è breve, fulminante, originale e romantico in un modo non svenevole. E soprattutto, proprio bello. L'incontro di due amici fraterni che non si vedono da quarantun anni è già uno spunto potente, ma il nucleo del libro è lo svelarsi progressivo delle motivazioni di questa separazione che si dipana in una sorta di duello mentale, ricco di tensione e di riflessioni su amicizia, amore e destino. L'autore si concede anche qualche divagazione, qualcuna più riuscita (ho adorato il personaggio di Nini, la balia novantenne, e il rapporto che ha col protagonista) qualcuna di meno (la descrizione della foresta all'alba, teatro di un importante evento, è piuttosto stucchevole), ma l'economia del libro non ne è inficiata.
Inizialmente è stato piacevole leggere qualcosa legata ai miti di Cthulhu, ritrovare quelle ambientazioni grazie anche ad una scrittura che prova ad imitare (ahimè non riuscendoci) quella di H.P. Lovecraft, nel susseguirsi del romanzo però inizia a montare il fastidio alla presentazione di ogni personaggio, tra il capitano Nemo, Van Helsing, Acab (si quello di Moby Dick), Tesla, Edison, il presidente americano Chester Arthur e chi più ne ha più ne metta, un polpettone di personaggi di fine 800, quasi fastidioso come "La leggenda degli uomini straordinari". Il racconto breve alla fine (codename Kelpie) proprio perché privo di questa "orgia" di star dell'epoca risulta più interessante ma sempre buttato li, il libro tutto sembra una storia teen con in mezzo anche riferimenti alla sessualità che non hanno alcun senso. Anche la battaglia finale dopo un lungo prologo viene risolta in 2 pagine striminzite senza grosse spiegazioni. Alla fine c'è una …
Inizialmente è stato piacevole leggere qualcosa legata ai miti di Cthulhu, ritrovare quelle ambientazioni grazie anche ad una scrittura che prova ad imitare (ahimè non riuscendoci) quella di H.P. Lovecraft, nel susseguirsi del romanzo però inizia a montare il fastidio alla presentazione di ogni personaggio, tra il capitano Nemo, Van Helsing, Acab (si quello di Moby Dick), Tesla, Edison, il presidente americano Chester Arthur e chi più ne ha più ne metta, un polpettone di personaggi di fine 800, quasi fastidioso come "La leggenda degli uomini straordinari". Il racconto breve alla fine (codename Kelpie) proprio perché privo di questa "orgia" di star dell'epoca risulta più interessante ma sempre buttato li, il libro tutto sembra una storia teen con in mezzo anche riferimenti alla sessualità che non hanno alcun senso. Anche la battaglia finale dopo un lungo prologo viene risolta in 2 pagine striminzite senza grosse spiegazioni. Alla fine c'è una lunghissima spiegazione di come l'autore ha cercato le fonti storiche e non per i racconti con dovizia di particolari dividendoli capitolo per capitolo, inizialmente l'ho trovato lodevole, ma alla lunga anche questo infastidisce perché trasuda un "guarda come sono stato bravo".
“Ero destinato a ereditare il carattere di mio padre. E di mia madre. Invece alla fine ricevetti in eredità il …
Rubo un pezzo di poesia a Baudelaire (tutta intera) perché è un ottimo incipit per questo libro, come lo è il legame forte con la poesia, la scrittura è molto lirica, evocativa in certi punti, svolazzante ma mai banale e noiosa. Pieno 1984, descrive tutte le manie, le paure e l'imbecillità di un paesino di provincia dove l'orrore è quello seminato, coltivato e germinato dai singoli cittadini modello, dalla loro ottusità e dal loro cercare figure rassicuranti che celano infamia. In contrapposizione ad un demonio che demonio non è, che ha l'aspetto di un bambino nero con gli occhi verdi, in un contesto sociale in cui già essere nero fa di te il demonio, con un razzismo per nulla celato. Il "diario" di una giovinezza vista a posteriori dagli occhi di un vecchio alla deriva che sotto sotto è rimasto bambino proprio perché quella giovinezza non l'ha mai vissuta per …
Rubo un pezzo di poesia a Baudelaire (tutta intera) perché è un ottimo incipit per questo libro, come lo è il legame forte con la poesia, la scrittura è molto lirica, evocativa in certi punti, svolazzante ma mai banale e noiosa. Pieno 1984, descrive tutte le manie, le paure e l'imbecillità di un paesino di provincia dove l'orrore è quello seminato, coltivato e germinato dai singoli cittadini modello, dalla loro ottusità e dal loro cercare figure rassicuranti che celano infamia. In contrapposizione ad un demonio che demonio non è, che ha l'aspetto di un bambino nero con gli occhi verdi, in un contesto sociale in cui già essere nero fa di te il demonio, con un razzismo per nulla celato. Il "diario" di una giovinezza vista a posteriori dagli occhi di un vecchio alla deriva che sotto sotto è rimasto bambino proprio perché quella giovinezza non l'ha mai vissuta per colpa di quell'estate.
“Ero destinato a ereditare il carattere di mio padre. E di mia madre. Invece alla fine ricevetti in eredità il …
Allora premetto che a me sto genere di saggistica piace, per cui forse sono un po' di parte. Secondo me Pollan in questo libro fa veramente un eccellente lavoro, perché da una parte ci schiude i segreti della chimica delle sostanze, dall'altra mette in gioco se stesso, in prima persona, studiando e provando quanto descrive. Lo so che è qualcosa che molti studiosi spesso fanno, però lui riesce a raccontare le sue vicissitudini con ironia, a cavallo tra il reportage giornalistico e il saggio scientifico, esplorando i significati che alcune particolari sostanze possono avere nella vita di tutti i giorni. Le piante che cambiano la mente sono sorprendentemente banali, diciamo nascoste in bella vista, e manipolano le persone a loro vantaggio, sì certo, ma ci guidano anche in una maniera che rende la conoscenza di noi stess* più accessibile. Il limite tra ciò che chiamiamo droga e ciò che non …
Allora premetto che a me sto genere di saggistica piace, per cui forse sono un po' di parte. Secondo me Pollan in questo libro fa veramente un eccellente lavoro, perché da una parte ci schiude i segreti della chimica delle sostanze, dall'altra mette in gioco se stesso, in prima persona, studiando e provando quanto descrive. Lo so che è qualcosa che molti studiosi spesso fanno, però lui riesce a raccontare le sue vicissitudini con ironia, a cavallo tra il reportage giornalistico e il saggio scientifico, esplorando i significati che alcune particolari sostanze possono avere nella vita di tutti i giorni. Le piante che cambiano la mente sono sorprendentemente banali, diciamo nascoste in bella vista, e manipolano le persone a loro vantaggio, sì certo, ma ci guidano anche in una maniera che rende la conoscenza di noi stess* più accessibile. Il limite tra ciò che chiamiamo droga e ciò che non lo è, in queste pagine è chiaro, ed è un limite labilissimo, in un attimo siamo sull'una o sull'altra sponda; del resto, e vale anche per molte altre cose, la sostanza di per sé non è né buona né cattiva, sta a noi farne rimedio o veleno.