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La montagna incantata (Italian language, 1992) No rating

Ci ho messo talmente tanto, ma talmente tanto tempo per finirlo che quasi non mi sembra vero, mi mancavano pochissime pagine e così ho messo il punto anche su questo libro. La cosa interessante è stata che nonostante gli intervalli di tempo più o meno lunghi che trascorrevano tra le varie sessioni di lettura, ogni volta riprendevo il filo con facilità... ma si sa che il tempo in questo romanzo è il cardine principale su cui ruota tutto, non solo la storia, ma l'intero impianto concettuale. E così il tempo, da quando l'ho iniziato, è passato, pur senza passare del tutto perché i suoi lembi erano tenuti insieme dalla memoria. La stessa memoria che in effetti Castorp sembra perdere lassù, nella rarefazione dell'aria di alta montagna, mentre la sua vita scorre e la sua percezione di se stesso si espande a discapito della vita esteriore, che invece galoppa su binari ben precisi e che condurranno ad un drammatico epilogo. Il tempo con cui gioca Mann si diversifica in rami separati, solo con la rarefazione del tempo all'interno del sanatorio il protagonista riesce ad elevare se stesso dalla mediocrità della pianura, lui mediocre tra i mediocri riesce invece a ergere il suo Io spirituale lì su, dandogli libero sfogo, coadiuvato dai personaggi che gli gravitano intorno, o forse è meglio dire nella cui sfera Castorp si insinua.