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Non l'ho trovato una lettura facile. Non tanto per il contenuto ma alcuni passaggi, per i miei gusti, si dilungavano troppo. Solo una questione di gusto. Ma è comunque potente e non è facile anche perché va a scavare dentro le figure dei personaggi recuperando archetipi in cui credo non sia possibile non trovare risonanza, o almeno in alcuni. I narratori sono quattro, ognuno con la propria parte dedicata, e con un finale a più voci che sembra richiamare una sceneggiatura teatrale con brevi passaggi legati a ogni personaggio. I personaggi non hanno mai una dimensione unica e le scoperte sul loro passato che pian piano si fanno ne rendono le figure estremamente reali, anche lo stile di scrittura, che cambia in base a quale personaggio ha la parola, lavora in questa direzione.

Forse questa citazione è quella che riassume di più lo spirito del libro. La riflessione su come il passato non sia mai un evento unico, che i traumi sono momenti che talvolta non vogliamo superare, che la nostra vita sia un percorso che inizia prima di noi e della nostra nascita