Fantasy anglofono delle origini Public

Catherine Moore non fu solo la prima autrice di narrativa fantastica per adulti a raggiungere un successo di massa, ma con la regina Jirel di Joiry creò la prima protagonista femminile di un ciclo d'avventura fantasy, superiore alle opere coeve per la profondità psicologica e morale.

Esordio letterario di uno stimato filologo, The Hobbit rappresentò un romanzo fantastico per l'infanzia di qualità superiore, caratterizzato da una grande profondità inventiva e dai temi morali propri della generazione sopravvissuta alla Grande Guerra. Il suo sequel avrebbe cambiato il mondo.

Dopo la Space Trilogy e prima della celebre eptalogia di Narnia, rivolta però all'infanzia, Lewis ha composto un gioiellino di puro fantasy filosofico cristiano, in cui la sostanza teologica-apologetica passa per la forma della commedia di diavoli tentatori in forma epistolare.

Situato al limitare fra l'horror psicologico e il fantasy urbano, il primo romanzo di Leiber ha sdoganato il concetto di un ritorno della stregoneria nella società del consumo, espediente per portare in scena drammi familiari sovrannaturali e riflettere sulle dinamiche di classe e di genere.

Autore cristiano della scuola MacDonald intenzionato a dialogare con Lindsay, C. S. Lewis compose una saga science fantasy in tre tomi in cui il sistema solare è governato non dalle leggi galileiane-newtoniane, bensì dalla fisica magica aristotelica-tolemaica degli astronomi medievali.

Già attore teatrale, Leiber coltivò una formula di fantasy avventuroso in cui la magia ha tratti fiabeschi e onirici e l'intreccio si basa sulle alchimie caratteriali e i dialoghi istrionici fra personaggi davvero tridimensionali. E il volume prequel, da leggere per primo, è ancora meglio!

Di fatto un thriller sovrannaturale con smaccati elementi sentimentali-sensuali, il miglior romanzo di Williamson è un antecedente diretto sia dei moderni gialli fantasy sia, in parte, dei romanzi rosa fantasy, in un intero maggiore della somma delle parti. E ci sono i lupi mannari.

Lafayette Hubbard è stato uno dei criminali di maggior successo e di minor morale del XX secolo, ma purtroppo ha anche composto uno dei primi e migliori romanzi fantasy metaletterari costruiti sulla rottura della quarta parete fra mondo reale e mondo diegetico. Da reperire, ma a costo zero!

Le cinque novelle del professor Harold Shea, psicologo e matemago, sono certamente azzoppate da un umorismo figlio degli anni Quaranta e oggi imperscrutabile, ma è innegabile che abbiano sdoganato il gioco metaletterario di mettere in dialogo il racconto fantastico moderno con quelli antichi.

Legato com'era alle sue origini danesi, Anderson ha coltivato anche il fantasy mitologico basato sulle leggende norrene, e la redazione originale di The Broken Sword è a tutti gli effetti una saga vichinga moderna pienamente in linea con quelle medievali, truculenza compresa.

Abbandonato lo stile howardiano, Kuttner compose nella sua maturità alcuni romanzi di "fantasy a portale" costruiti sugli stilemi di Merritt, e palesemente scritti a quattro mani con sua moglie Catherine Moore. The Dark World rappresenta l'eccellenza di questo interregno stilistico.

La prima grande autrice anglofona di fantascienza, Leigh Brackett compose anche science fantasy di matrice burroughsiana, e a tale filone appartiene il suo capolavoro Sea-Kings of Mars (o The Sword of Rhiannon), una vicenda mitologica e cavalleresca sul Pianeta Rosso.

Nel fantasy urbano moderno, non è affatto inusuale che le creature sovrannaturali di mille culture diverse si ritrovino spalla a spalla negli ambienti della civiltà industriale; a sdoganare questo concetto di "macedonia fantastica", è stata probabilmente questa saga di racconti magico-comici.

Famoso autore di space opera, Anderson ha anche composto fantasy neo-cavalleresco nel solco di William Morris, e il suo Three Hearts and Three Lions rinuncia a unità di intreccio e scavo psicologico per eccelle in varietà e immaginosità dei fatti, più una patina sorniona.