Com'è cambiata l'Italia! Per accorgersene basta a un quarantenne fermarsi a un'edicola. Vi troverà immagini …
Il giornalismo, spiegato bene
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Gay Talese è uno dei maestri del giornalismo americano e in questo libro racconta come è cambiata la sessualità degli americani nel ventennio fra gli anni 50 e gli anni 70. Molte cose sono cambiate da allora, i costumi sessuali sono profondamente diversi, la pornografia non solo è più illegale e ha fatto il suo ingresso in società (per poi essere rilegata nel sottoscala), attrici e attori sono diventati personaggi pop mentre le comuni dove si praticava libero amore sono scomparse, distrutte fra le altre cose anche dall'AIDS che negli anni 80 pestava durissimo.
Ad essere interessante non è tanto l'argomento -libri sulla sessualità ne esistono un botto- ma come è scritto: le vicende si intersecano le une con le altre. I ragazzini che comprano Playboy e Hugh Henfer che nel 1953 decide di licenziarsi da Esquire dopo che gli hanno rifiutato un aumento. I centri massaggi (nella loro …
Gay Talese è uno dei maestri del giornalismo americano e in questo libro racconta come è cambiata la sessualità degli americani nel ventennio fra gli anni 50 e gli anni 70.
Molte cose sono cambiate da allora, i costumi sessuali sono profondamente diversi, la pornografia non solo è più illegale e ha fatto il suo ingresso in società (per poi essere rilegata nel sottoscala), attrici e attori sono diventati personaggi pop mentre le comuni dove si praticava libero amore sono scomparse, distrutte fra le altre cose anche dall'AIDS che negli anni 80 pestava durissimo.
Ad essere interessante non è tanto l'argomento -libri sulla sessualità ne esistono un botto- ma come è scritto: le vicende si intersecano le une con le altre. I ragazzini che comprano Playboy e Hugh Henfer che nel 1953 decide di licenziarsi da Esquire dopo che gli hanno rifiutato un aumento. I centri massaggi (nella loro variante americana) fino alle comuni dove si pratica il libero amore e lo scambio di coppia. Poi anche editori di libri licenziosi (che ora non diremmo tali) o riviste pornografiche e i censori che cercano di fermarli ma anche le comunità che alla fine dell'800 praticano il libero amore e rifutano l'istituzione del matrimonio o le modelle che posano per Playboy. Talese gira, intervista persone diverse con idea completamente diverse su sessualità o pornografia e ne ricostuisce le storie per a creare un enorme affresco lungo vent'anni che mostra come cambia una società.
E' la storia di Giorgio Ambrosoli, avvocato di Milano, incaricato dal governo di liquidare la …
Guida ai misteri di stato
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Solidissimo reportage di Stajano che indaga la vicenda che ha portato alla morte di Giorgio Ambrosoli per mano di un killer mandato da Michele Sindona. Interessante sopratutto perchè è uno spaccato della prima repubblica, un mondo tutto "politico" ora scomparso, raccontato nella sua parte peggiore: partitocrazia, corruzione, legami con la criminalità organizzata, trame oscure.
Stajano ricostruisce le biografie dei protagonisti, a partire da Ambrosoli di cui racconta la vita di conservatore non reazionario nato in una famiglia borghese e conservatrice -gli Ambrosoli sono monarchici, lui dopo aver frequentato in gioventù il mondo monarchico passerà al Partito Liberale con cui farà anche brevemente politica- ma anche gli affetti e sopratutto il lavoro da commissario liquidatore che gli costerà la vita una sera del luglio 1979. Pochi anni dopo lo seguiranno il suo killer William Joseph Aricò, detto Bill lo sterminatore, precipitato dal 9 piano di un palazzo e il mandate …
Solidissimo reportage di Stajano che indaga la vicenda che ha portato alla morte di Giorgio Ambrosoli per mano di un killer mandato da Michele Sindona. Interessante sopratutto perchè è uno spaccato della prima repubblica, un mondo tutto "politico" ora scomparso, raccontato nella sua parte peggiore: partitocrazia, corruzione, legami con la criminalità organizzata, trame oscure.
Stajano ricostruisce le biografie dei protagonisti, a partire da Ambrosoli di cui racconta la vita di conservatore non reazionario nato in una famiglia borghese e conservatrice -gli Ambrosoli sono monarchici, lui dopo aver frequentato in gioventù il mondo monarchico passerà al Partito Liberale con cui farà anche brevemente politica- ma anche gli affetti e sopratutto il lavoro da commissario liquidatore che gli costerà la vita una sera del luglio 1979. Pochi anni dopo lo seguiranno il suo killer William Joseph Aricò, detto Bill lo sterminatore, precipitato dal 9 piano di un palazzo e il mandate Michele Sindona a cui sarà fatale un ultimo caffè
Cos’è più di culto di una serie di culto? Semplice: una serie di culto che …
Non il miglior Ortolani ma..
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Rat Man sta a Leo Ortolani sta a Micheal Madsen per Quentin Tarantino o Johnny Deep per Tim Burton. Nel senso che non è più un personaggio ma è diventato una specie di attore a cui fa interpretare ruoli diversi in storie diverse. Qui gli toglie le orecchie da topo, gli cala la bombetta in testa e lo spedisce a fare l'agente segreto in una avventura fantaspionistica che è un omaggio/parodia di The Avengers (non quelli della Marvel ma il telefilm degli anni 70 da noi uscito come Agente Segreto) affiancato dalla solita Cinzia che "interpreta" la Signora Paul, agente in transizione in un agenzia composta di soli uomini, da Brakko e da tutto il cast di Rat Man.
Ortolani è ovviamente bravissimo ma dopo vent'anni il gioco fra il maschilista e a tratti omofobo rat-man e Cinza inizia a logorarsi un pochino e se lo si ha seguito …
Rat Man sta a Leo Ortolani sta a Micheal Madsen per Quentin Tarantino o Johnny Deep per Tim Burton. Nel senso che non è più un personaggio ma è diventato una specie di attore a cui fa interpretare ruoli diversi in storie diverse. Qui gli toglie le orecchie da topo, gli cala la bombetta in testa e lo spedisce a fare l'agente segreto in una avventura fantaspionistica che è un omaggio/parodia di The Avengers (non quelli della Marvel ma il telefilm degli anni 70 da noi uscito come Agente Segreto) affiancato dalla solita Cinzia che "interpreta" la Signora Paul, agente in transizione in un agenzia composta di soli uomini, da Brakko e da tutto il cast di Rat Man.
Ortolani è ovviamente bravissimo ma dopo vent'anni il gioco fra il maschilista e a tratti omofobo rat-man e Cinza inizia a logorarsi un pochino e se lo si ha seguito da anni ci si rende conto che certe battute sono un po' telefonate (per quanto il vecchio leone sappia ancora ruggire e un paio di fenomenali le infila ancora). Ortolani però ci ha il "mestiere" che gli consente di fare una storia appassionante e divertentem anche se non proprio il suo lavoro migliore. Sarebbe un 3,5 su 5 ma dato che Leo non si discute, si ama facciamo 4/5.
Il pensiero politico di Julius Evola (1898-1974) rappresenta il punto di incrocio tra la concezione …
Ma la tigre è d'accordo a farsi cavalcare?
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Documentata Biografia di Julius Evola scritto da una studiosa di storie delle dottrine politiche. Julius Evola, anzi Giulio Cesare Evola dato che cambierà il suo nome da adulto (oltre ad intestarsi un titolo di barone che non aveva) è stato un filosofo, pittore ed esoterista. Ed è l'Elvis Presley dei fasci, che lo usano come balsamo lenitivo per consolarsi delle botte prese nella seconda guerra mondiale ( nonostante durante il fascismo fosse una figura abbastanza marginale). Nato in origine come pittore dadaista si sposterà col tempo su posizioni razziste ed antisemite, nonchè apertamente filo-naziste e da redattore de "La difesa della Razza" inventerà il concetto di "razzismo spirituale" che è una contraddizione in termini perchè non è chiaro come si possa essere razzisti di qualcosa che non si vede ma tant'è.. Considerato impropriamente come uno dei più importanti filosofi del fascismo (anche per merito di una buona autobiografia e della …
Documentata Biografia di Julius Evola scritto da una studiosa di storie delle dottrine politiche. Julius Evola, anzi Giulio Cesare Evola dato che cambierà il suo nome da adulto (oltre ad intestarsi un titolo di barone che non aveva) è stato un filosofo, pittore ed esoterista. Ed è l'Elvis Presley dei fasci, che lo usano come balsamo lenitivo per consolarsi delle botte prese nella seconda guerra mondiale ( nonostante durante il fascismo fosse una figura abbastanza marginale). Nato in origine come pittore dadaista si sposterà col tempo su posizioni razziste ed antisemite, nonchè apertamente filo-naziste e da redattore de "La difesa della Razza" inventerà il concetto di "razzismo spirituale" che è una contraddizione in termini perchè non è chiaro come si possa essere razzisti di qualcosa che non si vede ma tant'è.. Considerato impropriamente come uno dei più importanti filosofi del fascismo (anche per merito di una buona autobiografia e della pubblicità che gli han fatto i suoi nel dopoguerra) in realtà era molto più vicino agli intelletuali della Konservative Revolution, la fazione "perdente" della destra tedesca che voleva un nazismo molto più radicale, e di fascismo e nazismo non apprezzava l'aspetto "di massa" e sognava il ritorno a una specie di mondo pagano pre Cristianesimo (due cose Evola odia con tutto il cuore, San Paolo e la Rivoluzione Francese)
Il libro non è sempre scorrevole ed essendo una pubblicazione scientifica se non si ha un po' di infarinatura può essere a tratti ostico, ad esempio quando racconta dei rapporti di Evola con altri pensatori dell'epoca. Spiega bene però come tradizionalismo evoliano, tanto caro ai fasci di tradizionale abbia molto poco e sia profondamente moderno, al punto di stupire Guenon gli chiese “ma tu sei sei sicuro di essere tradizionalista?
Non solo Evola sceglie di "sporcarsi le mani" con la modernità, criticando il fascismo e il nazismo da destra ma facendone comunque parte (proverà anche ad entrare nelle Wafen SS che lo rimandarono a casa) ma sopratutto si appoggia a pensatori moderni come Nietzche, Spengler, Junger ma anche Bachofen (quello della teoria del Matriarcato) e.. Stirner.
Il fatto è che per Evola la tradizione è una specie di corrente d'aria che gira attraverso i secoli si incarna in forme e modi diversi, tanto che oggi i fasci lo associano Charlie Kirk che parlava di Dio Patria e Famiglia (tutte cose che facevano vomitare Evola).
A me paiono palesemente delle stronzate ma il libro è interessante quindi gli do un 4 su 5
ripoli, giugno 1967. La Guerra dei sei giorni in Medioriente scatena terribili violenze contro gli …
L'altra "nakba"
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In quell'immenso carnaio che è diventato dal dopoguerra in poi il grande medio oriente (termine ombrello che indica il mondo arabo più l'Iran, la Turchia, Israele, la Libia e altri) c'è anche la cacciata degli ebrei dai paesi arabi. E' una sorta di "altra nakba" con numeri più o meno simili a quelli dei palestinesi cacciati da Israele, che ha colpito comunità presenti da secoli.
Se ne parla poco perchè a differenza dei palestinesi loro avevano un posto dove andare e perchè a furia di vedere Israele come un paese "bianco" si perdono molti dettagli,
Daniela Dawan oggi importante avvocato era una bambina quando venne cacciata dalla Libia dopo i pogrom successivi alla guerra dei sei giorni, terminati con l’espulsione di quasi tutti gli ebrei dalla Libia, la distruzione dei cimiteri, la trasformazione delle sinagoghe in moschee e la confisca dei beni.
Oggi racconta quella vicenda in questo …
In quell'immenso carnaio che è diventato dal dopoguerra in poi il grande medio oriente (termine ombrello che indica il mondo arabo più l'Iran, la Turchia, Israele, la Libia e altri) c'è anche la cacciata degli ebrei dai paesi arabi. E' una sorta di "altra nakba" con numeri più o meno simili a quelli dei palestinesi cacciati da Israele, che ha colpito comunità presenti da secoli.
Se ne parla poco perchè a differenza dei palestinesi loro avevano un posto dove andare e perchè a furia di vedere Israele come un paese "bianco" si perdono molti dettagli,
Daniela Dawan oggi importante avvocato era una bambina quando venne cacciata dalla Libia dopo i pogrom successivi alla guerra dei sei giorni, terminati con l’espulsione di quasi tutti gli ebrei dalla Libia, la distruzione dei cimiteri, la trasformazione delle sinagoghe in moschee e la confisca dei beni.
Oggi racconta quella vicenda in questo romanzo diviso in due parti. La prima racconta i giorni dei pogrom e la fuga della protagonista dalla Libia mentre la seconda -ambientata negli anni 2000- il ritorno a Tripoli su invito del colonello Gheddafi che voleva convincere gli ebrei a reinsediarsi in Libia (ignoro se questa cosa sia vera o meno), di mezzo un mistero di famiglia: la morte della sorella maggiore della protagonista, mai conosciuta e di cui a casa nessuno parla. Nel complesso un libro interessante, che scorre bene e si legge velocemente anche se in alcuni punti è un po' didascalisco. Quindi direi 3,5 su 5 (che diventano quattro perchè credo non si possano mettere i mezzi voti)