Luca Broggi reviewed Quello che non uccide by David Lagercrantz
Review of 'Quello che non uccide' on 'Goodreads'
4 stars
Nel 2015, otto anni dopo l'uscita de "La regina dei castelli di carta", il giornalista Lagercrantz prende in mano i tre libri scritti fino ad allora e ne fa proseguire la storia.
Lo stile, diverso da quello di Larsson, rimane alto e nella storia compaiono rimandi alla tecnologia più recente (chissà se l'ormai avvenuta quantum supremacy da parte di Google verrà mai commentata in un romanzo futuro). Ci sono rimandi meravigliosi a ogni passo, dalla Marvel alla Fisica a un cammeo di "Sostiene Pereira".
Ma veniamo alla trama. È evidente che l'autore ha capito più o meno quali punti aperti della trama erano in progetto di essere sviluppati (in effetti pare che Larsson abbia lasciato appunti suoi a riguardo, che però non sono stati usati come base per i nuovi romanzi). Ha fatto naturalmente la sua comparsa un personaggio mai visto ma molto citato e la cosa mi ha fatto piacere. Hanno fatto la loro comparsa alcuni nuovi personaggi e altri sono tornati.
Ci sono dei passaggi messi lì per pure esigenze di intreccio, ad esempio - per chi ha letto i primi libri - compare ancora Hans Faste tra i poliziotti coinvolti.
I personaggi sono un bel po' cambiati, Lisbeth è sempre più libera di fare ciò che vuole e Mikael la copre sempre di più. Ho sentito la mancanza della riflessione sulla deontologia del giornalista, sul "non andare oltre" e sulla giustizia; c'è tuttavia il dilemma della condivisione delle informazioni da parte del giornalista con la polizia, anche se sinceramente mi sembra che la questione sia trattata con molta più leggerezza. La polizia in questo romanzo fa proprio la parte dei carabinieri di don Matteo.
Nel complesso però mi ha catturato e incuriosito dall'inizio alla fine, soprattutto per l'attenzione e la precisione con cui sono stati citati alcuni concetti di Matematica e Fisica, non fermandosi all'ormai trito e ritrito dilemma meccanica quantistica/casualità - relatività generale/determinismo o ai numeri primi gemelli. In questo l'autore è stato impeccabile! (e anche il traduttore, che evidentemente non fa come quello di "Bambini nel tempo" che inverte ad un certo punto "caUSalità" e "caSUalità" mandando in vacca tutto un capitolo.)
Un romanzo degno della saga Millennium!