Baylee reviewed Biologia dell’omosessualità by Jacques Balthazart
Biologia dell’omosessualità
3 stars
Come vi avevo già accennato quando ho manifestato la mia intenzione di leggere Biologia dell’omosessualità, nonostante in Italia sia arrivato nel 2020, stiamo parlando di un libro pubblicato per la prima volta nel 2010 e i suoi tredici anni si sentono tutti: essendo un riepilogo di tutte le conoscenze sulle influenze genetiche e/o ormonali sulla determinazione dell’identità sessuale degli esseri umani potete capire facilmente come il tempo non sia stato clemente con questo libro.
Non ho le conoscenze per mettermi a disquisire nello specifico sugli studi citati, ma è abbastanza evidente come oggi ci sia da tenere conto del fatto che, con il miglioramento dell’accettazione sociale dell’omosessualità dalle nostre parti, sia stato possibile – banalmente – raccogliere più dati e quindi di lavorare su campioni più ampi e rappresentativi.
Non mi sento però di scrivere che quelle riportate da Balthazart siano informazioni sbagliate: semplicemente riporta una fase preliminare della …
Come vi avevo già accennato quando ho manifestato la mia intenzione di leggere Biologia dell’omosessualità, nonostante in Italia sia arrivato nel 2020, stiamo parlando di un libro pubblicato per la prima volta nel 2010 e i suoi tredici anni si sentono tutti: essendo un riepilogo di tutte le conoscenze sulle influenze genetiche e/o ormonali sulla determinazione dell’identità sessuale degli esseri umani potete capire facilmente come il tempo non sia stato clemente con questo libro.
Non ho le conoscenze per mettermi a disquisire nello specifico sugli studi citati, ma è abbastanza evidente come oggi ci sia da tenere conto del fatto che, con il miglioramento dell’accettazione sociale dell’omosessualità dalle nostre parti, sia stato possibile – banalmente – raccogliere più dati e quindi di lavorare su campioni più ampi e rappresentativi.
Non mi sento però di scrivere che quelle riportate da Balthazart siano informazioni sbagliate: semplicemente riporta una fase preliminare della direzione che poi si è continuata a seguire fino a oggi negli studi riguardanti gli orientamenti sessuali non eterosessuali. Biologia dell’omosessualità può essere dunque letto come una fotografia di un momento della ricerca scientifica in cui si è desiderato capire le origini dell’omosessualità come variante normale della sessualità umana e non come una perversione o devianza da biasimare e curare.
In questo senso Biologia dell’omosessualità è invecchiato molto bene perché il suo scopo era quello di liberare l’omosessualità dall’idea che fosse unicamente un comportamento appreso e che quindi le persone potessero correggerlo tramite delle terapie. Oltre a specificare che non esiste alcun motivo scientifico o logico per portare avanti una discriminazione sistematica nei confronti della persone LGBTQIA+.