Baylee reviewed L'invisibile intersex by Daniela Crocetti (Difforme -- 12)
L’invisibile intersex
4 stars
Come di consueto, dato che il 26 ottobre cade anche la Giornata della Consapevolezza Intersessuale, faccio una pausa dal parlare di asessualità e vi propongo qualcosa per approfondire proprio l’intersessualità. Quindi vi racconto de L’invisibile intersex, che ho letto lo scorso fine settimana pensando che non sarei riuscita a finirlo in tempo e invece eccomi qua! In tutta onestà, pensavo che sarebbe stata una lettura piuttosto impegnativa e che quindi mi avrebbe tenuta occupata a lungo: invece mi ha appassionata così tanto che sono arrivata alla fine prima di rendermene conto. Non è uno dei libri più semplici da leggere per chi è digiunə dell’argomento, ma nemmeno così complesso: con un po’ di attenzione, è una lettura anche per chi non campa a pane e questioni di genere, sesso e orientamento sessuale.
Uno degli aspetti che ho trovato più interessanti è stato l’excursus storico che ci racconta come è …
Come di consueto, dato che il 26 ottobre cade anche la Giornata della Consapevolezza Intersessuale, faccio una pausa dal parlare di asessualità e vi propongo qualcosa per approfondire proprio l’intersessualità. Quindi vi racconto de L’invisibile intersex, che ho letto lo scorso fine settimana pensando che non sarei riuscita a finirlo in tempo e invece eccomi qua! In tutta onestà, pensavo che sarebbe stata una lettura piuttosto impegnativa e che quindi mi avrebbe tenuta occupata a lungo: invece mi ha appassionata così tanto che sono arrivata alla fine prima di rendermene conto. Non è uno dei libri più semplici da leggere per chi è digiunə dell’argomento, ma nemmeno così complesso: con un po’ di attenzione, è una lettura anche per chi non campa a pane e questioni di genere, sesso e orientamento sessuale.
Uno degli aspetti che ho trovato più interessanti è stato l’excursus storico che ci racconta come è variato l’approccio davanti a persone che palesemente violavano la distinzione dicotomica tra maschile e femminile. Infatti, in barba a quanto si va predicando, nemmeno nella cultura cosiddetta occidentale – nemmeno nella cultura cristiano-giudaica – c’è sempre stata la convinzione che i sessi siano due. Da qualunque parte li si guardi, gli esseri umani sono un casino, non c’è niente da fare: invece di sprecare energie a cercare di semplificarli con la forza sarebbe più utile cercare di capire questa complessità.
Un altro elemento per me di grande interesse è stato indurmi a riflettere sul modo in cui ci viene insegnata la genetica durante la scuola dell’obbligo: è fuorviante e ci induce a pensare che a un singolo gene corrisponda una singola caratteristica. In realtà, a una singola caratteristica – incluso il sesso – spesso contribuiscono più geni, più tutta una serie di altri fattori, che rendono il risultato finale molto meno prevedibile di quanto di viene insegnato. Questo, per esempio, è il motivo per cui non c’è un gene dell’omosessualità: ci sono più geni che influenzano l’orientamento sessuale, più un insieme di altri fattori.
Infine, un altro motivo per cui L’invisibile intersex è un libro prezioso è che si focalizza sull’attivismo e la situazione delle persone intersessuali in Italia: l’ultimo capitolo è tutto dedicato a come sta cambiando l’approccio della medicina nei confronti di tuttə ə bambinə con un disturbo della differenziazione sessuale. In particolare, si riporta l’attività dell’AISIA (Associazione Italiana Sindrome da Insensibilità agli Androgeni), che ha collaborato alla stesura del libro. L’unica pecca è che, trattandosi di un libro del 2013, manca degli sviluppi degli ultimi dieci anni. Per il resto, è un libro assolutamente indispensabile se avete bisogno o volete approfondire l’argomento.