.mau. reviewed Writing on the wall by Tom Standage
Review of 'Writing on the wall' on 'Goodreads'
4 stars
Qual è stato il primo "muro" della storia, dove ognuno scriveva le proprie cose lasciandole disponibili a tutti? Probabilmente l'antica Pompei, o perlomeno - causa eruzione del Vesuvio - ce li siamo trovati lì a disposizione per capire come comunicavano gli antichi romani. La tesi di base di questo libro è che la gente ha sempre voluto comunicare, non solo faccia a faccia ma anche se separati dallo spazio o dal tempo, e che gli "old media" - stampa, radio e tv - sono in effetti una semplice parentesi di un secolo e mezzo nel modo in cui le notizie si propagano, e quindi non sono davvero così vecchi. Dopo il primo capitolo in cui espone questa tesi Standage parte con una carrellata storica che inizia da Cicerone - un lettore, e non solo uno scrittore, compulsivo! - per arrivare ad accennare a quello che succede oggi. Spesso le sue …
Qual è stato il primo "muro" della storia, dove ognuno scriveva le proprie cose lasciandole disponibili a tutti? Probabilmente l'antica Pompei, o perlomeno - causa eruzione del Vesuvio - ce li siamo trovati lì a disposizione per capire come comunicavano gli antichi romani. La tesi di base di questo libro è che la gente ha sempre voluto comunicare, non solo faccia a faccia ma anche se separati dallo spazio o dal tempo, e che gli "old media" - stampa, radio e tv - sono in effetti una semplice parentesi di un secolo e mezzo nel modo in cui le notizie si propagano, e quindi non sono davvero così vecchi. Dopo il primo capitolo in cui espone questa tesi Standage parte con una carrellata storica che inizia da Cicerone - un lettore, e non solo uno scrittore, compulsivo! - per arrivare ad accennare a quello che succede oggi. Spesso le sue tesi sono un po' forzate, anche perché dobbiamo sempre ricordarci che chi scambiava informazioni in passato era una ristretta élite a differenza di oggi. Poi, da buon italiano, trovo che manca un capitolo sulle pasquinate; a parte l'antichità il libro è infatti molto sbilanciato su quello che è successo in Gran Bretagna, Francia e USA. Però leggendo il libro si scoprono cose interessanti, come il fatto che prima della rivolta del tè ci fu una rivolta per le tasse sulla stampa e che Lutero sfruttò pesantemente i social media dell'epoca per contrastare i testi ufticiali di Roma, ma che proprio quella liberalizzazione portò alla parcellizzazione del protestantesimo. La lettura è di sicuro interesse per tutti i curiosi che vogliono rileggere la storia da un punto di vista un po' diverso.