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5 stars
La magia e la miseria che avvolgono la Lucania descritta da Levi sembrano provenire da un altro mondo, ed è impensabile che siano in realtà passati solo poco più di ottant'anni...
Ho iniziato questo libro con riserva: non mi piaceva che un piemontese - nemico per eccellenza dei briganti - raccontasse di questi posti; eppure, se anche nel testo ci sia una certa violenza nelle descrizioni dei posti e delle genti, credo sia una violenza giustificata dalla realtà dei fatti, e comunque accompagnata da un crescente senso di amore da parte di Levi per queste persone piegate sotto il sole, senza speranza.
Questo passato, con cui da Lucano sento di dover fare i conti, sembra più tangibile ora, quasi da poter sentire nei vicoli il puzzo di un filtro d'amore, o lo schiamazzo dei bambini, o il podestà in piazza che si prende tutti i meriti senza rischiare di contraddire …
La magia e la miseria che avvolgono la Lucania descritta da Levi sembrano provenire da un altro mondo, ed è impensabile che siano in realtà passati solo poco più di ottant'anni...
Ho iniziato questo libro con riserva: non mi piaceva che un piemontese - nemico per eccellenza dei briganti - raccontasse di questi posti; eppure, se anche nel testo ci sia una certa violenza nelle descrizioni dei posti e delle genti, credo sia una violenza giustificata dalla realtà dei fatti, e comunque accompagnata da un crescente senso di amore da parte di Levi per queste persone piegate sotto il sole, senza speranza.
Questo passato, con cui da Lucano sento di dover fare i conti, sembra più tangibile ora, quasi da poter sentire nei vicoli il puzzo di un filtro d'amore, o lo schiamazzo dei bambini, o il podestà in piazza che si prende tutti i meriti senza rischiare di contraddire lo Stato di turno - anche se ora i vicoli e le piazze sono ogni giorno più deserti.
"Cristo si è fermato a Eboli" resta un libro attuale, e non è difficile trasporlo ora in Africa, forse proprio nell'abissinia conquistata dai fascisti negli anni di Levi, dove la malaria, l'ignoranza e la miseria continuano ancora a piegare la schiena dei più deboli sotto un sole cocente.