"Vigo the Carpathian. Born 1505, died 1610. He was poisoned, stabbed, shot, hung, stretched, disembowled, drawn and quartered... Not exactly a man of the people"
Ilaria Salis esce dal carcere: accolto il ricorso, va ai domiciliari a Budapest. Il padre: “Mia figlia non è ancora fuori dal pozzo, ma è entusiasta di uscire” - la Repubblica
> L’antifascista italiana, candidata con Avs, avrà il braccialetto elettronico. I legali: “Finisce un incubo ma la sua battaglia continua”
Le gnocchette dietro al collo, linfonodi ingrossati, si sono rivelati più ostici del previsto e mo' sono a casa a curarmi con l'antibiotico.
Che si fa quindi? Ma si guarda X Files per la prima volta nella vita ovviamente.
Sono sempre sul pezzo, as usual; mi piace aspettare che l'hype finisca e poi forse, forse, mi interesso pure io.
Lei è davvero bellissima.
Con completi osceni, ma bellissima.
A una banca diedi un indirizzo creato ad hoc tipo "creditoruralediscarnafigi@ilmiosito.com".
Mi chiesero il motivo.
Spiegai: «Quell'indirizzo lo avete SOLO VOI. Se mi arriva spam su quell'indirizzo vengo qui e vi incendio la filiale»
Mai successo.
Democrazia forse
Quindi se si esprime il dissenso in modo pacifico é censura, se si dice nella TV pubblica stop alle barbarie arriva il comunicato che si dissocia.
I politici che hanno le TV di stato ai piedi sono censurati, lə ragazzə che protestano contro guerre assurde e contro la negazione dei diritti vengono picchiati dalle guardie.
Se si é antifascistə si finisce in carcere in un'altra nazione con pena smisurata rispetto al reato da verificare, ma il saluto romano é commemorativo.
Se c'é un governatore di una regione corrotto fino all'osso é innocente fino a prova contraria.
Io me la ricordavo diversa la democrazia.
Ho una gnocchettina dolorosa all'attaccatura della nuca sulla destra e un altro piccolo gonfiore sulla sinistra. La parte razionale immagina che la causa sia da ricercarsi in linfonodi infiammati da errata postura notturna e un po' di tensione legata a questo ultimi giorni. La belva letteraria che mi consuma propone visioni drammatiche ottocentesche ad occhi aperti con scenari di apocalisse per collasso del sistema nervoso sia centrale che periferico.
Credo più tardi di dovermi per forza curare con un gelato
Dyobono i vittimisti che rigirano addosso a te tutto il loro ego perché non c'è nulla che sentano se non i loro problemi, le loro esigenze, la loro sofferenza, i loro sentimenti e la stracazzo di enorme incapacità di comunicare se non a senso unico.
Pieno, vacca di quella miseria ladra, pieno ovunque. E ne leggo anche qui, ma dato che preferisco farmi i fatti miei non scrivo. Che a certe persone, anche se gli fai capire con i disegnetti che caterva di merdose stronzate professano (riempiendosi tra l'altro la bocca e le dita, nel caso in cui stiano scrivendo e non parlando, di quelle belle paroline che vanno di moda tra chi professa l'empatia), è impossibile far loro immaginare un punto di vista diverso da quello che punta sempre, inevitabilmente e costantemente verso loro stessi.
Zitta zitta, non dire altro ossimorosa.
Cosmetici, scarpe, borse, gioielli, vestiti. Non ho una gran fascinazione per alcuno di questi prodotti.
Ma i profumi...se mi lasciassi briglia sciolta ne avrei tanti, troppi! Li uso tutti i giorni anche se non esco di casa. Assolutamente voluttuari e totalmente superflui, ma ognuno ha le sue debolezze.
Ora sto spandendo aroma orientale stile oud, decisamente fuori stagione e tendenzialmente maschile (per coloro che categorizzano i profumi in funzione del genere, cosa del tutto senza senso), ma chissene. Passerò la giornata ad annusarmi i polsi e fantasticare di me stessa riversa su cuscini damascati sorseggiando te alla menta in una sala fresca e silenziosa dell'alhambra granadina, che nel mio sogno ad occhi aperti è ovviamente chiusa al pubblico.
E invece sto alla scrivania a innervosirmi con excel, ma com'è possibile?!?
Ma come stanno i cari amici balneari? Che si dice nel magico mondo delle concessioni per ascendenza divina? Non si fanno manifestazioni a bordo di trattori per piangere un po' riguardo alla loro indigenza e impossibilità di lavorare? Non c'è un qualche decreto legge urgente e improrogabile che ne attesti l'indispensabile ruolo di guardia ecologica delle coste italiche? Ditemi qualcosa perché sono piuttosto preoccupata in merito alla loro sorte, eroi contemporanei un po' poeti e un po' pirati!
Lei per la prima volta seppe la bellezza delle sue sopracciglia. Fu una gioia che le fece scordare la tristezza d'aver perso il posto. Anche lei aveva qualcosa di bello. E si sentì abbastanza sicura da sposarsi.
Il marito non le diceva che aveva belle sopracciglia. Le diceva che aveva un bel seno. Le diceva che aveva una bella schiena, due belle ginocchia. E altro ancora. Lei si persuase che il suo corpo traboccasse di meraviglie, e la felicità le fece perdere la testa.
Ma allorché il marito avrebbe esaurito la ricerca di tutte le sue meraviglie, pensava, che ne sarebbe stato di lei? E cominciò a rimpiangere la serenità di quando era rassegnata a non avere niente di bello.
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Per delle sopracciglia, Kawabata Yasunari
Considerato ch'era una donna, e che iniziava a lavorare, non le sarebbe per niente dispiaciuto scegliere un mestiere che puntasse sulla bellezza femminile. Ma nessuno le aveva mai detto ch'era bella. Si trovò un lavoro dove era proibito truccarsi.
Un giorno, tuttavia, fu convocata dal capo: «Tu ti tingi le sopracciglia, vero?»
«No» fece lei, e tutta confusa si passò sulle sopracciglia un dito bagnato di saliva e glielo mostrò. «Ma le depili per dargli la forma...»
«No, sono naturali», e per poco non si metteva a piangere.
«Mm. In ogni modo, con delle sopracciglia del genere, puoi trovare di meglio per mantenerti».
Il capo col pretesto delle sopracciglia la licenziò.
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qui dopo un mese si butta tutto
quando io uso una parola essa significa esattamente ciò che io voglio che significhi