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Nonostante sia uno spin off si può tranquillamente leggere a se stante. L'importante è notare che questa è una raccolta di tre libri, la storia si conclude solo al terzo libro.

La narrazione è abbastanza scorrevole e, fatta eccezione per alcune coincidenze molto fortuite, segue un filo logico e non si contraddice. La magia ha una sua logica e non è mai usata come scusa per giustificare buchi di trama o cose troppo assurde. L'unico difetto che mi verrebbe da trovare è che l'autore usa parecchi salti temporali che rendono seguire il filo di eventi un attimo complicato a tratti.

In generale comunque è una bella raccolta, credo che andrò a leggere anche la storia originale che si pone prima degli eventi di questa e dovrebbe fare capire meglio un po' di antefatti.

Questo libro chiude la saga di Tiffani. Gli elfi che aveva affrontato durante il primo libro tornano ad essere una minaccia, ma questa volta Tiffani è una strega formata, e non si limita ad affrontare il nuovo male, ma collabora con la fratellanza per gettare nuove collaborazioni.

In questo libro la serie cambia decisamente tono. La storia diventa più seria e a tratti più cupa: si inizia con una ragazza picchiata dal padre al punto di causare un aborto per arrivare a combattere contro una sorta di impersonificazione del male.
Rimane sempre una forte analogia con la società moderna, dove questo male vive e si nutre del male che sta nelle persone, ma è anche in grado di amplificarlo e causare sommosse pubbliche.

Continua la saga di Tiffany. Questa volta è lei a mettersi in un guaio, danzando col signore dell'inverno. Si troverà quindi a dovere fare i conti con un entità sovrannaturale mentre continua il suo addestramento da strega.

Inizia per Tiffany l'addestramento da strega. Nonostante ci sia molta meno magia di quanto si aspettasse, anche questa volta si trova ad affrontare un nemico inatteso e potente, dimostrando nuovamente il suo valore.

Una serie di riflessioni tra vari temi, tra i più presenti la pandemia e la serie animata scritta per Netflix. Riflessivo come sempre, temi seri, manca un po' un filo conduttore ma le storie narrate rimangono comunque corpose anche se scollegate.

Lo stile narrativo è il solito di Zerocalcare, ma questa è una storia di zombie. Nonostante ci siano i personaggi classici, manca di quei riferimenti alla quotidianità che tanto ho apprezzato negli altri albi. Sicuramente è piacevole, ma ha un finale che lascia veramente troppo amaro in bocca. Onestamente speravo in meglio.

Il primo della saga. Narra di una bambina che vuole diventare una strega. Si trova quindi a combattere, aiutata da un popolo di folletti bellicosi, una regina che vuole portare gli incubi nel suo mondo.

Nonostante faccia parte della serie "young adult" è una storia di Mondidisco perfettamente godibile anche da un pubblico più adulto.

Mi ha spiazzato, iniziamo col dire che non è come le altre opere di Zerocalcare. Questo è molto più disegnato che scritto (anche per gli standard di un fumetto). Inoltre è una storia molto breve.

Ma la cosa che mi ha lasciato più triste è il fatto che non si vede una morale o un punto di luce come nelle altre opere dell'autore. Il racconto è una cronaca nera, che ha fin troppi nessi col mondo reale, trasposta in un mondo fiabesco.

Bello è bello, ma di sicuro non lo metto ai primi posti tra le opere di Zerocalcare.

Ammetto, l'ho comprato d'impulso mentre era in offerta e non mi sono fermato a leggere né la sinossi né il sottotitolo. Pensavo che questo libro fosse una raccolta di vignette ed invece mi sono ritrovato a leggere un'autobiografia.

Il libro è comunque scorrevole, e ci sono un po' di vignette qua e là ad aggiungere quel tocco in più.

Lo stile è un po' a pensiero libero, ma ben organizzato. Makkox parla delle sue origini e della sua carriera. E nel farlo aggiunge un po' di riflessioni riguardo al significato della satira ed al quadro politico attuale.

Nonostante non fosse quello che immaginavo questo libro non mi ha deluso ed è stata una lettura piacevole. Ma non mi ha nemmeno dato nessuno slancio particolare. Un buon libro nella media mi vien da dire.

Parte che sembra la semplice trasposizione del pifferaio magico nel Mondo Disco ma poi diventa subito qualcosa di diverso: un mistero da svelare, dove dei ratti molto intelligenti lavorano con un gatto parlante e due ragazzini.


Il libro è molto scorrevole e non delude, la storia è intricata quel tanto che basta da volere andare avanti per scoprire cosa succederà.