192 pages
Italian language
Published by DeAgostini.
L’Italia nella morsa degli Anni Settanta raccontata ai ragazzi
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È il 12 dicembre 1969. Sono da poco passate le 16.30 e Milano è bellissima, addobbata a festa per il Natale. All’improvviso, un boato scuote il cuore della città. Vetri rotti, grida, sangue: in Piazza Fontana, lì dove si trova la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, è esplosa una bomba. Da quel terribile momento e per il ventennio seguente, violenza e paura terranno in ostaggio la Storia italiana. È l’inizio degli “anni di piombo”; a questo primo attentato ne seguiranno altri, che metteranno a repentaglio la nostra società, le sue Istituzioni, la vita e la libertà della gente comune. Ordigni, come quelli nascosti in Piazza della Loggia a Brescia durante una manifestazione, nel 1974, oppure nella sala d’attesa di seconda classe della Stazione Centrale di Bologna, nel 1980; raffiche di proiettili, come quelli che hanno freddato lo studente Stefano Cecchetti davanti a un bar romano, scambiato per fascista perché ai …
È il 12 dicembre 1969. Sono da poco passate le 16.30 e Milano è bellissima, addobbata a festa per il Natale. All’improvviso, un boato scuote il cuore della città. Vetri rotti, grida, sangue: in Piazza Fontana, lì dove si trova la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, è esplosa una bomba. Da quel terribile momento e per il ventennio seguente, violenza e paura terranno in ostaggio la Storia italiana. È l’inizio degli “anni di piombo”; a questo primo attentato ne seguiranno altri, che metteranno a repentaglio la nostra società, le sue Istituzioni, la vita e la libertà della gente comune. Ordigni, come quelli nascosti in Piazza della Loggia a Brescia durante una manifestazione, nel 1974, oppure nella sala d’attesa di seconda classe della Stazione Centrale di Bologna, nel 1980; raffiche di proiettili, come quelli che hanno freddato lo studente Stefano Cecchetti davanti a un bar romano, scambiato per fascista perché ai piedi portava dei camperos; incendi dolosi come il rogo di una palazzina a Primavalle, in cui hanno perso la vita due fratelli, Virgilio e Stefano Mattei; e sequestri politici, come il rapimento (e poi l’esecuzione) di Aldo Moro, nel 1978, sono solo alcuni esempi di quella follia. Come si può spiegare ai ragazzi di oggi che allora si poteva restare uccisi per le proprie idee? Che si rischiava di perdere amici e familiari in nome di una lotta politica senza esclusione di colpi? O che bisognava guardarsi le spalle fuori da scuola e fare attenzione a cosa si indossava, per evitare che la scelta di un paio di scarpe venisse interpretata come una dichiarazione di guerra? Luca Telese raccoglie le storie più emblematiche di quegli anni, ripercorrendone i momenti salienti e ricostruendo le forze in gioco in queste dense pagine di storia, e regala alle giovani generazioni la consapevolezza su ciò che siamo stati. Perché risalire all’origine delle stragi e del terrorismo (sia quello “nero” sia quello “rosso”), ai depistaggi e alle omissioni del potere è necessario affinché il passato non si ripeta, e si riesca a comprendere al meglio la realtà in cui viviamo, vigilando sempre in difesa dei nostri diritti.