Nato nel 1919 scrisse poco più di una dozzina di polizieschi, ma la sua produzione letteraria ammonta a circa duecento romanzi: non avendo mai riscosso particolari successi (tant'è che in Francia è stato praticamente dimenticato, e solo recentemente riscoperto) si adattò a scrivere un po' di tutto, dalle novelle rosa alle storie pornografiche. Fin da giovanissimo coltivò la sua passione per la letteratura, e a Parigi cercò di inserirsi negli ambienti colti. Fondò una rivista di poesia ma un qualche pasticcio nell'amministrazione dei fondi lo portò in tribunale, e da lì in carcere per alcuni mesi: un'esperienza che deve avere avuto dei risvolti drammatici, perché in tutti i suoi noir, a partire da Les flics ont toujours raison, i poliziotti non sono mai visti di buon occhio: lontano dall'aperta simpatia che pervade i libri di Simenon, dove al Quai des Orfévres l'indiziato al massimo si becca qualche sganassone, Héléna sa bene quanto sia violento il mondo del crimine, da entrambe le parti, e non fa sconti a nessuno. Un crudo realismo che talvolta diventerà eccessivo, e che forse contribuirà alle sue incerte fortune. A rendere così aspri i suoi polar vi fu anche, e soprattutto, l'esperienza della guerra: Héléna entrò …
André Héléna
Author details
- Born:
- April 8, 1919
- Died:
- Sept. 18, 1972
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Nato nel 1919 scrisse poco più di una dozzina di polizieschi, ma la sua produzione letteraria ammonta a circa duecento romanzi: non avendo mai riscosso particolari successi (tant'è che in Francia è stato praticamente dimenticato, e solo recentemente riscoperto) si adattò a scrivere un po' di tutto, dalle novelle rosa alle storie pornografiche. Fin da giovanissimo coltivò la sua passione per la letteratura, e a Parigi cercò di inserirsi negli ambienti colti. Fondò una rivista di poesia ma un qualche pasticcio nell'amministrazione dei fondi lo portò in tribunale, e da lì in carcere per alcuni mesi: un'esperienza che deve avere avuto dei risvolti drammatici, perché in tutti i suoi noir, a partire da Les flics ont toujours raison, i poliziotti non sono mai visti di buon occhio: lontano dall'aperta simpatia che pervade i libri di Simenon, dove al Quai des Orfévres l'indiziato al massimo si becca qualche sganassone, Héléna sa bene quanto sia violento il mondo del crimine, da entrambe le parti, e non fa sconti a nessuno. Un crudo realismo che talvolta diventerà eccessivo, e che forse contribuirà alle sue incerte fortune. A rendere così aspri i suoi polar vi fu anche, e soprattutto, l'esperienza della guerra: Héléna entrò a far parte del maquis e poté vedere direttamente le atrocità commesse non tanto dai tedeschi quanto dai suoi stessi compatrioti, quei francesi che facevano parte delle formazioni di Vichy o delle bande fasciste; e in generale la vita in quel periodo - borsa nera, prostituzione, collaborazionismo, antisemitismo - non ispirava certo storie edificanti e consolatorie.